In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Sfida del voto, economia al bivio: i dossier più urgenti

Economia

Simone Spina

Il caro energia, con gli aiuti a famiglie e imprese che non coprono tutto il 2022. La manovra, coi tempi strettissimi e le tante incognite (a partire dalle pensioni). Il Piano Nazionale di Ripresa, con gli obiettivi da centrare entro dicembre per avere i miliardi europei. Agenda ricca d’impegni per l’attuale e per il futuro governo

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

E’ fittissima l’agenda economica del governo. Quello uscente e quello che verrà dovranno affrontare una serie di dossier urgenti. A partire dall’energia, sulla quali pesa il rischio di ulteriori aumenti a partire da ottobre. (I RISULTATI PER REGIONE E COMUNE - LA MAPPA DEI RISULTATI - LA RIPARTIZIONE DEI SEGGI - LO SPECIALE DI SKY TG24 SULLE ELEZIONI - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - IL SEGGIOMETRO - TUTTI I VIDEO - TUTTE LE INTERVISTE AI LEADER)

Bollette, rebus risorse per altri aiuti 

Nell’ultimo anno sono stati stanziati oltre 60 miliardi di aiuti ma non tutti sono garantiti sino alla fine dell’anno. Negli ultimi mesi si è raschiato il fondo del barile e, a meno che non si voglia fare nuovo debito, sarà complicato trovare altri soldi.

Manovra, un percorso a ostacoli

Nel calendario, poi, incombe la manovra, da approvare entro dicembre, ma prima la sua ossatura deve arrivare sul tavolo dell’Unione Europea entro metà ottobre. L’esecutivo in carica si limiterà a scattare una fotografia della situazione e spetterà a chi guiderà il Paese decidere come utilizzare i fondi. E, visti i tempi strettissimi, si capisce perché il cofondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto parla di lavoro "a quattro mani" tra Esecutivo in carica e nuovi eletti. Molti i nodi, comunque, da sciogliere con la legge di Bilancio, a partire dalle pensioni: se non si farà nulla da gennaio ci vorranno 67 anni per lasciare il lavoro.

L'inflazione tiene bassa la crescita

Il tutto in uno scenario non roseo: complice l’inflazione (all'8,4% ad agosto), che morde i salari, e il rialzo dei tassi, che aumenta il costo dello Stato per finanziarsi sui mercati. Ci saranno a disposizione solo un paio di mesi per disegnare le strategie e dare una spinta alla crescita, concordando gli spazi a disposizione con l’Ue, con la quale c’è da definire anche una risposta comune alla crisi energetica.

La lunga marcia del Piano di Ripresa

In questo percorso, c’è poi da rispettare la tabella di marcia del Piano Nazionale di Ripresa. Per avere la terza rata (21,8 miliardi) dei quattrini europei del Recovery Fund bisogna ancora centrare 26 dei 55 obiettivi previsti entro fine anno. Mario Draghi lavorerà fino all’ultimo, poi toccherà a chi prenderà il testimone completare l’opera col suo corredo di provvedimenti da varare, a partire dalla concorrenza, col nodo delle concessioni balneari.

approfondimento

Dal gas al Pnrr, le sfide di cui dovrà occuparsi il nuovo governo