La mossa servirà a "frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d'inflazione". Addio ai tassi negativi anche in Svizzera. La Banca centrale europea sottolineano poi i rischi per la crescita legati al protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina
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La Bce, dopo la stretta da 3/4 di punto a inizio settembre, "si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d'inflazione". È quanto viene scritto nel Bollettino economico della Banca centrale europea, dove si sottolineano anche i rischi per la crescita con il protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina (TUTTE LE NEWS SUL CONFLITTO IN DIRETTA).
“Considerevole rallentamento dell’area Euro”
La Bce evidenzia anche che "dopo il recupero nella prima metà del 2022, i dati recenti indicano un considerevole rallentamento nell'area dell’Euro, con l'economia che dovrebbe ristagnare nel prosieguo dell'anno e nel primo trimestre del 2023". Rialzo di 75 punti anche in Svizzera che, dopo 8 anni, dice addio ai tassi negativi.
“Prezzi del gas su livelli straordinariamente alti”
"Gli indicatori ricavati dai mercati suggeriscono che, nel breve periodo, i prezzi del petrolio scenderanno, mentre quelli all'ingrosso del gas si manterranno su livelli straordinariamente elevati”, spiega ancora la Bce. E sull’inflazione, che sta colpendo i beni alimentari, la Banca registra una crescita sensibile: “Dal 9,8 al 10,6% tra luglio e agosto, spinta al rialzo dalle quotazioni mondiali delle materie prime alimentari e dall'aumento dei loro prezzi alla produzione nell'area dell’Euro".
“Tenuta delle imprese legata anche ad aiuti pubblici”
"Alla luce del deterioramento delle prospettive economiche e delle attuali pressioni inflazionistiche, è probabile che la capacità di tenuta delle imprese dipenda anche dal perdurare del sostegno fornito dalle politiche economiche, in particolare da quello offerto dalle autorità di bilancio”, spiega poi la Bce, che tuttavia incoraggia l'inversione di tendenza rispetto ai sostegni 'a pioggia' della pandemia. "Le misure di sostegno di bilancio volte ad attutire l'impatto dei rincari dell'energia dovrebbero essere temporanee e indirizzate alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, in modo da limitare il rischio di alimentare pressioni inflazionistiche, migliorare l'efficienza della spesa pubblica e preservare la sostenibilità del debito".