Serve ancora tempo al governo per varare il nuovo pacchetto a sostegno di famiglie e imprese per contrastare gli effetti dei rialzi dei prezzi dell’energia e della guerra in Ucraina. Previste misure per raffreddare il costo dei carburanti, agevolazioni alle imprese ma anche per ridurre la dipendenza dal gas russo
Aiuti a famiglie e imprese per sei miliardi. Pochi per i partiti, che chiedono un intervento più robusto e pressano Palazzo Chigi perché faccia altro deficit. Ricorrere a nuovi prestiti sui mercati è un’ipotesi sulla quale l’Esecutivo sta prendendo tempo, nella speranza che nel frattempo l’Europa partorisca un piano simile a quello adottato per la pandemia.
Sconti al distributore
Intanto, sul tavolo ci sono misure che interessano le tasche di molti italiani. A partire dalla proroga fino a luglio del taglio delle tasse su benzina e diesel che vale 30,5 centesimi al litro, al quale dovrebbe aggiungersi una sforbiciata analoga (30 centesimi) per il metano al distributore. Sul fronte delle bollette di luce e gas, oltre a fondi per Comuni e Regioni, è previsto il rinnovo delle agevolazioni decise nei mesi scorsi, mentre non sarà esteso il bonus sociale alle famiglie con Isee (comprensivo di risparmi e case) sopra i 30 mila euro perché costerebbe troppo.
Le misure per imprese e cantieri
Per le aziende medie e piccole sarà più semplice accedere al credito mentre per quelle più grandi, e che consumano molta energia, si pensa di rafforzare gli sconti sulle tasse. Più di due miliardi dovrebbero essere impiegati per arginare l’aumento dei costi dei materiali nelle costruzioni, in modo da dare una spinta ai cantieri, compresi quelli finanziati col Recovery Fund. Novità per il Superbonus al 110 per cento per le villette: il termine di fine giugno per completare il 30 per cento dei lavori di ristrutturazione sarà prorogato, probabilmente di tre mesi.
Le alternative al gas russo
Assieme a tutte queste misure, poi, il governo continua a lavorare per ridurre la dipendenza dal gas russo. Oltre a rafforzare le importazioni da Africa e Qatar, comprare più metano liquefatto via nave, estrarne di più dai nostri pozzi e contenere i consumi, si vuole aumentare la produzione di elettricità nelle quattro centrali a carbone di Brindisi, Civitavecchia, Fusina e Monfalcone. Una misura da affiancare allo snellimento delle procedure per avviare impianti eolici e solari.