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Borse, Europa chiude in positivo ma Milano termina in calo. Sale il prezzo del petrolio

Economia
©IPA/Fotogramma

Piazza Affari, dopo un avvio in positivo, a fine seduta cede lo 0,6% con il Ftse Mib a 24.123 punti. Tra gli altri listini del Vecchio Continente la migliore è stata Londra (+1,25%) a 7.383 punti, seguita da Madrid (+0,38%) a 8.412 punti e Parigi (+0,36%) a 6.612 punti. Accelera il petrolio che sale del 5% toccando anche i 100 dollari al barile

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L'inflazione dell'area euro, il discorso preoccupato della presidente della Bce Lagarde e i segnali contraddittori dall'Ucraina frenano in giornata le Borse del Vecchio continente, che chiudono poi però per la maggior parte in positivo tranne Francoforte (-0,36%) e Milano (-0,6%). La migliore è stata Londra (+1,25%) a 7.383 punti, con la Bank of England che ha rialzato i tassi, seguita da Madrid (+0,38%) a 8.412 punti e Parigi (+0,36%) a 6.612 punti. Accelera il petrolio che sale del 5% toccando anche i 100 dollari al barile (UCRAINA: LE NEWS LIVELO SPECIALE - I VIDEO DI SKY TG24).

Le Borse asiatiche

La Borsa di Tokyo ha terminato la seduta in netto rialzo, seguendo l'accelerazione degli indici azionari statunitensi, dopo il primo rialzo del costo del denaro in tre anni da parte della Federal Reserve Usa, con gli acquisti che si concentrano sul comparto che più dipende dalla sostenibilità dell'export in Giappone, mentre gli investitori continuano a monitorare l'evoluzione della guerra in Ucraina. L'indice di riferimento Nikkei è avanzato del 3,46%, a quota 26.652,89, aggiungendo quasi 900 punti. Hong Kong ha continuato il rally e ha chiuso la seduta ancora in volata: l'indice Hang Seng ha concluso con un altro balzo del 7,04%, a 21.501,23 punti. Più cauti i listini cinesi: Shanghai è cresciuta dell'1,3% e Shenzhen del 2,1%. Sulla stessa linea la Borsa di Seul, che ha concluso con l'indice generale in aumento dell'1,3% e il 'tecnologico' Kosdaq in aumento del 2,5%. In rialzo di un punto percentuale la chiusura della Borsa di Sidney.

approfondimento

Guerra Ucraina, Bce: crescita rallenta, inflazione in rialzo

Usa, messi in vendita 30 milioni di barili petrolio da riserve

Intanto, il dipartimento dell'Energia Usa ha annunciato che tutti i 30 milioni di barili di petrolio proveniente dalle riserve americane sono stati messi in vendita per far fronte alle difficoltà dovute alla guerra della Russia in Ucraina. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. Si tratta di un'operazione in coordinamento con l'Agenzia internazionale per l'energia per un totale di 60 milioni di barili dalle riserve petrolifere strategiche americane messe a disposizione a prezzi competitivi dei 30 Paesi membri.