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Recovery Fund, piano non a rischio per rincari energia

Economia

Simone Spina

La rassicurazione è del ministero della Transizione Ecologica. L'impatto sull'economia sarà comunque molto forte: si stimano costi per oltre 39 miliardi nel 2023

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Gli aumenti dei prezzi dell’energia non mettono a rischio il Piano Nazionale di Ripresa, il programma italiano di spesa degli aiuti europei del Recovery Fund. La precisazione arriva dal ministero della Transizione Ecologica, poche ore dopo che il suo numero uno, Roberto Cingolani, aveva detto che il costo del caro-bollette l’anno prossimo potrebbe superare quanto l’Italia incasserà da Bruxelles.

Aumenti luce e gas, costi oltre 39 miliardi nel 2023

Nel 2023 il nostro Paese si aspetta di ricevere una tranche di 39 miliardi e dalle parole del ministro era emerso come il conto dovuto dall’impennata di luce gas potrebbe oltrepassare questa cifra. Tutto questo non vuol dire che i finanziamenti comunitari saranno vanificati: si tratta di due partite diverse. Resta però l’allarme per come impedire che gli aumenti frenino l’economia.
Anche un altro ministro, quello delle Infrastrutture Enrico Giovannini, di recente ha chiamato in ballo il Piano Nazionale di Ripresa, ipotizzando modifiche a causa dell’alto costo delle materie prime (come acciaio, rame e legno) dovuto proprio all’energia. Il programma di investimenti concordato con l’Europa si può cambiare solo in casi straordinari, ha però chiarito Bruxelles, che ha anche avvertito il nostro Paese di stare attento alla spesa. Un richiamo che il nostro governo sembra voler recepire.

Bollette, allo studio un nuovo intervento

Palazzo Chigi infatti sta resistendo alle pressioni che arrivano dalla maggioranza parlamentare che vorrebbe arginare la stangata ricorrendo a nuovo debito. L’Esecutivo è intenzionato a nuove misure per alleviare il salasso, dopo gli oltre 10 miliardi stanziati dall’estate scorsa, ma senza appesantire i conti pubblici.

Allo studio ci sarebbe un intervento da 3-5 miliardi, racimolati per lo più tra le risorse esistenti, come i sussidi anti-Covid non utilizzati, che andrebbero a beneficio delle famiglie più in difficoltà e delle piccole e medie aziende. Un provvedimento che servirebbe da paracadute ma che, come quelli precedenti, non eviterebbe bollette più pesanti.