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Lavoro, allarme Confcommercio: "Al Sud l'occupazione delle donne crolla al 33%"

Economia

Secondo l'associazione di categoria è trenta punti indietro rispetto al resto dell'Italia e alla media Ue. Sangalli: "Pnnr importante per dare spinta alla crescita del Meridione"

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Confcommercio, in un rapporto sul Sud e il Pnrr redatto dal Centro studi sui dati al 2019, lancia l’allarme sull’occupazione femminile nel Meridione. In ques’area, infatti, il tasso delle donne al lavoro nella fascia 15-64 anni "è precipitato al 33%" contro un tasso del 59,2% al Centro-Nord e del 63% nell'Ue-27, ossia 30 punti indietro al resto dell'Italia e dell'Europa. Nel report dell'associazione si sottolinea che addirittura in Calabria il tasso di occupazione delle donne è sceso dal 31% del 2007 al 30,3%. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro nel Mezzogiorno è "assurdamente bassa", afferma l’associazione. 

Il peso della spesa degli stranieri e della transizione demografica

Nel documento, Confcommercio fa emergere anche che, nel Mezzogiorno, “se la sola spesa degli stranieri avesse la stessa incidenza del Nord-ovest nel 2019, il Pil del Sud sarebbe stato più elevato dell'1% circa", aggiungendo che "se raggiungesse la quota del Centro" il Pil meridionale "sarebbe più elevato di quasi 10 miliardi di euro" (+2,5% reale ai prezzi del 2015).  L’associazione fa poi notare come "nel Sud prima della transizione green e tecnologica” serva bisogna quella demografica, sottolineando che la popolazione meridionale "è scesa di 400 mila unità rispetto a 25 anni fa ed è scesa di 600 mila unità negli ultimi 10 anni, da 20,8 milioni del 2007 a 20,3 del 2019". 

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"Il successo del Pnrr è un obiettivo sfidante a livello nazionale ma è un obiettivo ancora più sfidante per il Mezzogiorno" perché "il Sud ha ritardi amministrativi, burocratici e produttivi", ha sottolineato il direttore dell'Ufficio studi della Confcommercio, Mariano Bella, durante la presentazione del rapporto sul Sud. Bella ha spiegato che questi ostacoli "o vengono superati e quindi l'efficienza degli investimenti anche nel Mezzogiorno è massima, oppure è lecito porsi un punto interrogativo sulla riuscita e il successo di questo grande progetto collettivo". 

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Confcommercio ha rivisto al ribasso le proprie stime sul Pil per quest'anno: dal 4% stimato a dicembre al 3,5-3,7%. Il dato lo ha anticipato il direttore dell'Ufficio studi della Confederazione, Mariano Bella, durante la presentazione del rapporto sul Sud e il Pnrr, spiegando che nelle prossime settimane arriverà il dato ufficiale. Il Governo al momento prevede per quest'anno una crescita del 4,7%. 

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Anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sottolineato l'importanza del Pnnr: "La crisi Covid ha indebolito ulteriormente il Mezzogiorno in termini di occupazione, capitale produttivo e reddito. Con il Pnrr è possibile recuperare il terreno perduto attraverso quasi il doppio degli investimenti pubblici che, se indirizzati presto e bene, attireranno anche ingenti risorse private rafforzando la filiera turistica. Solo così potremo assicurare una crescita robusta non solo al Sud ma all'intero Paese". 

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