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L'Italia sta davvero rispettando tutte le scadenze del Recovery? Lo Skywall

Economia

Lorenzo Borga

Un decreto del Mise non avrebbe rispettato la scadenza del terzo trimestre del 30 settembre. Mentre la Spagna ha già approvato tutti e 52 i decreti necessari entro la fine dell'anno. Lo Skywall

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato con veemenza nella conferenza stampa di presentazione della Nadef che il governo non è mai stato in ritardo sul rispetto degli impegni con l'Unione Europea sul Pnrr (LO SPECIALE DI SKY TG24).  

É davvero così?

Sono 51 gli impegni per il 2021 presenti nel Pnrr, da portare a termine entro il 31 dicembre. Di questi 16 sono già stati realizzati, tra cui anche la riforma della giustizia civile: vale è dire circa il 30 per cento. Ma non c'è solo la scadenza di fine dicembre: alla fine del terzo trimestre (e quindi al 30 settembre) l'Italia doveva ancora approvare 4 decreti ministeri, stando al monitoraggio del governo pubblicato nei giorni scorsi.

 

Tre del Ministero della Transizione ecologica, effettivamente approvati il 29 settembre e quindi in tempo. E uno del Ministero dello Sviluppo economico, sui criteri di ripartizione di un fondo nato con l'obiettivo di incentivare le imprese guidate da donne. Proprio questo mancherebbe all'appello: non ve ne è traccia sul sito del ministero e l'ufficio stampa del Mise ha confermato a Sky TG24 che la pubblicazione arriverà a giorni, quindi in ritardo rispetto alla scadenza di fine settembre. Il sito di fact-checking Pagella Politica ha tuttavia notato che sul sito dell'ufficio per l'attuazione del programma del governo risulta adottato. Non è dunque chiaro se il decreto sia stato effettivamente approvato oppure no.

 

Comunque la Commissione europea ha già chiarito che il monitoraggio dei progressi dei paesi nazionali avverrà con un certo grado di flessibilità. Non basterà dunque un singolo decreto, per di più di secondaria importanza, a bloccare lo stanziamento dei fondi del Recovery Fund.

La pagella dei ministeri

Ciò che è certo è che non tutti i ministeri italiani sono allo stesso livello. Quello della pubblica amministrazione ha già portato a casa l'80 per cento degli obiettivi di cui è competente. Quello del turismo invece risulta, secondo i dati dello stesso governo, indietro e non aver ancora approvato alcun decreto dei 6 necessari.

Il caso spagnolo

Interessante, per avere un metro di paragone, è ciò che sta facendo la Spagna. Secondo il Ministero dell'economia spagnolo infatti dei 52 obiettivi necessari per rivecevere la prima tranche di fondi nel 2022, tutti sono già stati approvati. Una bella differenza rispetto all'Italia, che invece è al 30 per cento circa di completamento.

 

Anche il governo guidato da Pedro Sanchez comunque dovrà superare alcuni dossier complicati, come la riforma del mercato del lavoro o quella delle pensioni che l'attendono l'anno prossimo.