Antitrust, 11 milioni di euro di multa a Poste italiane per abuso di dipendenza economica

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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato l’azienda perché “ha imposto clausole ingiustificatamente gravose nei contratti sottoscritti nel 2012 e nel 2013, e vigenti fino al mese di giugno 2017, con Soluzioni S.r.l.”, una società che per molti anni ha svolto, per conto di Poste, il servizio di distribuzione e raccolta di corrispondenza a Napoli. Inoltre, “ha tenuto condotte abusive che hanno prodotto un consistente squilibrio nel rapporto negoziale con Soluzioni”

L’Antitrust ha sanzionato per oltre 11 milioni di euro Poste italiane per abuso di dipendenza economica. Secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, l’azienda “ha imposto clausole ingiustificatamente gravose nei contratti sottoscritti nel 2012 e nel 2013, e vigenti fino al mese di giugno 2017, con Soluzioni S.r.l.”, una società che per molti anni ha svolto, per conto di Poste italiane, il servizio di distribuzione e raccolta di corrispondenza nella città di Napoli.

Antitrust: “Da Poste condotte abusive e condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose”

In particolare, secondo quanto si legge in una nota dell'Autorità, Poste italiane "ha adottato un insieme di condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose e ha tenuto condotte abusive che hanno prodotto un consistente squilibrio nel rapporto negoziale con Soluzioni”. Quest’ultima, si legge ancora nella nota, sarebbe stata “costretta, tra l'altro, a sopportare il divieto di trasporto e consegna congiunti dei prodotti di Poste italiane e quelli di terzi, nonché a consentire a Poste di ridurre, a proprio piacimento, i quantitativi minimi e di modificare la tipologia dei prodotti. Inoltre, Soluzioni è stata costretta a svolgere prestazioni aggiuntive non previste dal contratto, peraltro non retribuite". Secondo l'Antitrust, quindi, "Poste italiane ha ostacolato il corretto svolgimento del gioco concorrenziale nel mercato di riferimento, perché con la sua condotta abusiva ha escluso un operatore che avrebbe potuto sia prestare la propria attività a favore di operatori postali alternativi sia costituire un potenziale vincolo concorrenziale a livello locale".

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