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Recovery Plan, atteso domani l'ok dalla Commissione Europea al PNRR

Economia

Lorenzo Borga

Si aspetta martedì la luce verde della Commissione Ue al recovery plan italiano. La presidente Ursula von der Leyen sarà a Roma per l'annuncio

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Un anno fa, di questi tempi, il Recovery Fund (LO SPECIALE DI SKY TG24) si concretizzava nella proposta prima di Merkel e Macron e poi della Commissione Europea. E ora sta finalmente per arrivare la luce verde al piano italiano partorito dal governo Conte prima e poi da quello di Mario Draghi. Si tratta del primo via libera al recovery plan italiano, inviato l’1 maggio alla Commissione Europea. Il secondo è atteso dai ministri dell’economia dei 27 stati membri, che potrebbero dare l’ok già il 13 luglio.

I recovery plan degli altri

Altri paesi hanno già ricevuto il benestare, tra cui Portogallo, Spagna e Grecia. La Commissione europea ha valutato i loro piani sulla base di diversi criteri, tra cui l’adeguatezza rispetto alle raccomandazioni che arrivano da Bruxelles, l’impatto positivo sul mercato del lavoro e sulla crescita e quello negativo sull’ambiente, l’adeguatezza dei costi e del sistema di monitoraggio. Per ogni criterio la Commissione assegna una vera e propria pagella, e tutti i paesi valutati fino a oggi sono stati per ora promossi. Alla stessa valutazione è stato sottoposto il piano del nostro paese.

Ipotesi di promozione a pieni voti

Secondo le ultime indiscrezioni dell’Ansa il Pnrr italiano sarà approvato a pieni voti da Bruxelles, che avrebbe confermato anche il pre-finanziamento del 13 per cento a luglio. Era plausibile d’altronde non attendersi particolari sorprese negative: il Pnrr è stato già vagliato preventivamente dalla Commissione europea quando è stato inviato a Bruxelles. Anche se qualche neo potrebbe essere evidenziato. Come ha fatto nelle scorse settimane l’Osservatorio sui Conti pubblici italiani, che ha mostrato la carenza nel piano di obiettivi intermedi misurabili per i primi anni di attuazione. Una scelta che potrebbe rendere più complicato valutare l’avanzamento dei lavori sui vari investimenti. Proprio su questo sarà l’attenzione di tutti nei prossimi anni. Il nostro paese, che riceverà più fondi di tutti, sarà sotto osservazione di tutti gli altri governi e delle istituzioni europee, e dovrà rispettare le scadenze e gli obiettivi inseriti nel Pnrr. Due volte all’anno i target verranno valutati, e se non saranno rispettati non arriveranno i rimborsi pre-stabiliti.