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Coinbase sbarca a Wall Street, apre a 381 dollari per azione

Economia

La società californiana, fondata nel 2012, offre uno scambio di beni digitali globale per il commercio di valute digitali 

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Coinbase sbarca a Wall Street e apre a 381 dollari per azione, sopra i 250 dollari per azione del prezzo di riferimento. Una cifra stellare per una società che fino a 10 anni fa neanche esisteva. L'attesa per la quotazione si è riflettuta anche sul Bitcoin, che avanza deciso sopra i 61.000 dollari. Per la criptovaluta Coinbase è un test per l'appetito degli investitori sulle valute digitali e potrebbe segnare una svolta: lo sbarco in borsa può infatti essere quell'iniziezione di fiducia in grado di rassicurare i consumatori sulla bontà e l'efficienza delle criptovalute, dando al settore la spinta necessaria per decollare in via definitiva. Il Nasdaq aveva attribuito a Coinbase un prezzo di riferimento di 250 dollari ad azione, per una valutazione complessiva della società di circa 65,3 miliardi di dollari. Una previsione che tuttavia è stata ampiamente superata.

La storia della società

Coinbase è una società di scambio di beni digitali con sede a San Francisco, in California. Fondata a giugno 2012 da Brian Armstrong e Fred Ehrsam. Opera scambio di Bitcoin (BTC), Ripple (XRP), Ethereum (ETH), Litecoin (LTC) e altri beni digitali con valute di corso legale in 32 nazioni e con transazioni Bitcoin e di deposito in 190 nazioni. Coinbase offre uno scambio di beni digitali globale per il commercio di valute digitali e un programma informatico (API) per gli sviluppatori, per creare applicazioni e accettare pagamenti in entrambe le valute digitali.

Il legame con le criptovalute

Coinbase stima di chiudere il primo trimestre dell'anno con un utile fra i 730 e gli 800 milioni di dollari, più del doppio di quanto guadagnato nell'intero 2020. I ricavi sono attesi invece superare gli 1,3 miliardi del totale dello scorso anno. Il fatturato di Coinbase è legato alle commissioni raccolte quando gli utenti vendono o acquistano Bitcoin e, quindi, l'andamento del prezzo dei titoli della società potrebbe essere esposto a quello della criptovaluta, nota per la sua volatilià.

Modello basato su commissioni

Altro elemento di debolezza per Coinbase è un modello di business basato sulle commissioni: l'aumento delle concorrenza potrebbe innescare una corsa al ribasso e quindi mettere sotto pressione i ricavi. Dubbi che però non stemperano l'ottimismo del fondatore e amministratore delegato di Coinbase, Brian Armstrong, convinto che il mondo sia ormai sull'orlo dell'adozione delle valute digitali e che la sua società perfettamente posizionata per cogliere l'occasione offerta dalla rivoluzione cripto.

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