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Bankitalia: “La ripresa nel 2021 sarà più lenta del previsto. Serve riforma del fisco”

Economia
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Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia, in audizione nelle commissioni Bilancio: “Nel quarto trimestre 2020 è plausibile una flessione del Pil anche se più contenuta rispetto alla primavera”. Sugli aiuti previsti nella Legge di Bilancio: “Indispensabile proteggere i redditi delle famiglie, ma passata l’emergenza andranno valutati i costi”. Poi sul Recovery Plan: “Andrà posta attenzione alla fase esecutiva, precisando i dettagli ed evitando sprechi, ritardi e inefficienze"

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La ripresa nel 2021 sarà "verosimilmente più lenta del previsto". È questa la previsione di Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia, ascoltato in audizione sulla Manovra nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Nel quarto trimestre 2020, dice, "è plausibile una flessione del Pil anche se più contenuta rispetto alla primavera. È probabile che il risultato per l'anno risulti comunque in linea con quanto prefigurato in ottobre". Poi l’Istituto centrale torna anche a sottolineare la necessità di una riforma fiscale organica, e sul Recovery Plan avverte: “Sia dettagliato, evitare gli sprechi”.

“Risorse per la riforma fiscale sono relativamente contenute”

"Le risorse messe a disposizione per la riforma fiscale sono relativamente contenute - osserva il capo del Servizio struttura economica della Banca d'Italia, Fabrizio Balassone, rispondendo alle domande dei parlamentari sulla Manovra - Bankitalia ha sempre sottolineato che saremmo molto contenti di vedere un disegno organico di riforma. Qui ci sono degli interventi che anticipano la direzione della riforma". Balassone, citando l'assegno unico, la riduzione del cuneo fiscale e la decontribuzione al Sud, poi aggiunge: "Non posso che reiterare il favore con cui Bankitalia vedrebbe un intervento organico che razionalizzi il sistema nel suo complesso. Del resto ogni operazione ha un costo. Qualunque impiego di risorse, e anche la riduzione delle aliquote lo è, deve essere misurato anche per l'impatto che ha sulla crescita".

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“Passata l’emergenza andranno valutati i costi degli aiuti”

Per quanto riguarda la Legge di Bilancio, Gaiotti osserva che una parte delle risorse "è opportunamente destinata al sostegno delle famiglie più vulnerabili e dei settori economici più colpiti. Preservare imprese temporaneamente in difficoltà ma fondamentalmente solide è essenziale per evitare che la crisi abbia ripercussioni permanenti sull'economia; proteggere i redditi delle famiglie è indispensabile, oltre che per contrastare un aumento delle diseguaglianze, per sostenere la domanda, in un quadro congiunturale che rimane debole e incerto". Tuttavia, puntualizza, "in prospettiva, passata la fase emergenziale, andranno attentamente valutati i costi di un prolungamento delle diverse misure oltre quanto richiesto dalla durata della crisi".

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"La dimensione dell'impulso espansivo dei provvedimenti che il governo programma con la Manovra è significativamente più ampia di quella misurata dalla variazione dell'indebitamento netto - dice poi Gaiotti - si può valutare che essa sia dell'ordine di circa 2 punti percentuali del Pil in media all'anno nel prossimo biennio". Nel 2023, aggiunge, l'impatto sarà invece pari a 1,3 punti.

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Sull’assegno unico attenzione agli effetti di disincentivo all'offerta di lavoro

Gaiotti poi, parlando dell'assegno unico introdotto con la Manovra a partire da luglio prossimo, spiega che i dettagli "andranno definiti sulla base di una attenta valutazione dei profili di efficienza e di equità". Andrà in particolare valutata "l'opportunità di contenere gli effetti di disincentivo all'offerta di lavoro che potrebbero derivare dall'utilizzo dell'Isee come indicatore per quantificare l'ammontare del beneficio e la possibilità di correggere la penalizzazione per i figli dei nuclei familiari numerosi beneficiari del Reddito di cittadinanza, con il quale l'assegno sarà congiuntamente erogato".

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“Recovery plan sia dettagliato, evitare sprechi”

Sul Recovery Plan, Gaiotti osserva: “Come abbiamo sottolineato più volte, il programma Next Generation EU è un'occasione da non perdere per rilanciare la crescita e la produttività dell'economia italiana". Tuttavia, precisa, "l'entità dell'effetto macroeconomico dei progetti di investimento e di riforma dipenderà soprattutto dalla loro definizione concreta nell'ambito del Piano nazionale di rilancio e resilienza e dalla loro attuazione tempestiva. Andrà posta grande attenzione alla fase esecutiva, precisando i dettagli ed evitando sprechi, ritardi e inefficienze".

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