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Autostrade per l'Italia diventerà davvero una "public company"?

Economia

Lorenzo Borga

Molti definiscono il futuro assetto societario di Aspi una "public company". Ma è davvero così? In realtà sembra di no, rispetto a quanto è stato dichiarato ufficialmente dal governo e dalla società

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Con il pre-accordo raggiunto tra Autostrade per l’Italia e il governo italiano si è tornati a utilizzare un termine che spesso si usa parlando di aziende quotate in borsa, ma il cui significato non è chiaro a molti: “public company” (qui gli ultimi interventi pubblici nell'economia). Lo si è fatto anche in questo caso, quando alcuni giornali hanno così definito la forma societaria che dovrebbe assumere Autostrade nel caso passasse effettivamente sotto il controllo di Cassa depositi e prestiti ed essere quotata in borsa (come abbiamo spiegato qui).

 

E infatti il termine ha subito un’impennata nelle ricerche online, : la curiosità è esplosa il 15 luglio mattina, non appena è terminato il Consiglio dei ministri, e continua a rimanere su alti livelli da allora.

Ma cosa significa? Si tratta di un “false friend” per la traduzione in italiano. Il suo significato non è infatti “compagnia di proprietà pubblica”, come si potrebbe immaginare. Ma si tratta di una società di diritto e proprietà privata con due caratteristiche: essere quotata in borsa e avere azioni divise tra molti diversi investitori, tanto che nessuno possa da solo – o in piccoli gruppi – esercitare un potere di indirizzo e di controllo. Così la definisce anche l’enciclopedia Treccani, che esclude l'interpretazione - tavolta usata - per cui ogni società quotata in borsa possa essere definita "public". Tipicamente la quota detenuta da ogni socio non supera una percentuale minima (sotto al 10 per cento) e sono definite “public” proprio perché può diventare azionista chiunque acquisti un’azione in borsa. Il potere decisionale è dunque in mano ai manager guidati dall’amministratore delegato e non a un particolare azionista.

 

Le public company sono diffuse in particolare negli stati anglosassoni. Secondo Investopedia alcuni esempi noti sono le compagnie petrolifere Chevron Corporation e BP e le aziende tech F5 Networks, Alphabet (la casa madre di Google) e Apple. In Italia, tra le aziende a più alta capitalizzazione a Piazza Affari, nessuna può essere definita propriamente una "public company". Forse l'unica che nel nostro paese viene definita in questo modo è solo Prysmian, ex Pirelli Cavi. Mentre le aziende a partecipazione pubblica continuano ad avere un forte socio pubblico – il Ministero dell’economia, Cdp o entrambe –che ne mantiene il controllo.

 

Autostrade per l’Italia dunque non rappresenterebbe una “public company”. Benché nei programmi dovrebbe essere quotata in borsa, il comunicato stampa del governo chiarisce chiaramente che “il controllo di Aspi” sarà in mano a Cassa Depositi e Prestiti. L’azionariato non dovrebbe quindi essere diffuso, se non in parte minoritaria, e il controllo sarà chiaramente assegnato a uno dei soci.