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Bankitalia, Visco: “Allarme famiglie. Calo Pil 2020 tra 9% e 13%”

Economia
©Ansa

Il governatore della Banca d’Italia, durante le considerazioni finali della Relazione annuale, ha detto che i nuclei famigliari con reddito inferiore hanno perso il doppio con l'emergenza ed è una fase di “estrema incertezza" in cui "serve dialogo costruttivo, nessuno perda la speranza”. Poi ha ammonito: “I fondi Ue non sono gratuiti, si usino con pragmatismo”. Sulla flessione del Pil spiega: “Due scenari possibili. Ci vorrà tempo per tornare a normalità” 

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"L'incertezza oggi è forte" ma "'oggi da più parti si dice ‘insieme ce la faremo’. Lo diciamo anche noi". Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, durante le considerazioni finali della Relazione annuale, ha toccato numerosi temi legati all’economia italiana alle prese con l’emergenza coronavirus. Visco ha sottolineato che "serve un nuovo rapporto tra governo, imprese dell'economia reale e della finanza, istituzioni, società civile; possiamo non chiamarlo, come pure è stato suggerito, bisogno di un nuovo "contratto sociale", ma anche in questa prospettiva serve procedere a un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo". Infine un chiaro appello: "Nessuno deve perdere la speranza". Visco ha anche lanciato l'allarme per le famiglie: quelle con reddito inferiore hanno perso il doppio con l'emergenza coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

Visco: fondi Ue non gratuiti, si usino con pragmatismo

"Ogni paese deve utilizzare le risorse messe a disposizione dalle istituzioni europee con pragmatismo, trasparenza e, soprattutto in maniera efficienze”, ha detto Visco avvertendo però che "i fondi europei non potranno mai essere 'gratuiti'" perché "il debito europee è debito di tutti". Visco definisce l'ultima proposta Ue, del fondo da 750 miliardi "un'opportunità importante". "L'Italia - aggiunge inoltre - è chiamata ad uno straordinario sforzo per sfruttare le opportunità offerte meglio di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni”.

 

Visco: calo Pil 2020 tra 9% e 13%

Secondo Visco, "nello scenario di base la flessione dell'attività produttiva nel 2020 sarebbe pari al 9%" e nel 2021 il Pil "recupererebbe circa la metà della caduta". Secondo "ipotesi più negative, anche se non estreme, il prodotto interno lordo si ridurrebbe del 13% quest'anno e la ripresa nel 2021 sarebbe molto lenta". Visco sottolinea che "ci vorrà tempo per tornare a una situazione di normalità, presumibilmente diversa da quella a cui eravamo abituati fino a pochi mesi fa”. Visco ha aggiunto che "nel quadro macroeconomico del Governo si prevede per il 2020 un disavanzo pari al 10,4 per cento del Pil e un aumento del peso del debito pubblico sul prodotto di 21 punti percentuali, al 156 per cento. Un lascito così pesante impone una presa di coscienza della dimensione delle sfide di fronte a noi". Nel testo viene spiegato che "con un tasso di crescita dell'economia compreso tra l'uno e il due per cento", un calo dello spread, e un avanzo primario dell'1,5% "sarebbe sufficiente per ridurre il peso del debito sul prodotto di circa due punti percentuali in media all'anno".

“Impatto su banche, pronti a misure preventive”

La "profondità della recessione, nel medio periodo, non potrà non avere effetti sui bilanci bancari. L'aumento dei crediti deteriorati andrà affrontato per tempo, facendo ricorso a tutti i possibili strumenti, inclusi quelli per la ristrutturazione e la loro vendita”, ha spiegato Visco, secondo cui "qualora necessario", "si dovrà essere pronti a percorrere soluzioni che salvaguardino la stabilità del sistema valutando" "strumenti in via preventiva per banche che versino in una situazione di serie, anche se presumibilmente temporanee, difficoltà".

 

“Ritardi su afflusso liquidità ma ora miglioramenti”

Visco riconosce che ci siano stati "frizioni" e "alcune lentezze" nell'afflusso della liquidità alle imprese prevista dalle misure del governo dovuta anche alla "mole di domande eccezionale" e "problemi di natura organizzativa e differenze nelle dotazioni informatiche" ma si dice "fiducioso che nelle prossime settimane con la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti si registreranno miglioramenti" anche con alcuni emendamenti alla norma.

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La proposta della Commissione per il Recovery Fund "sarebbe il primo passo verso un'unione di bilancio e il completamento del disegno europeo”, ha detto Visco, secondo cui "abbracciare con convinzione quest'idea, per disegnarla compiutamente e pianificarne l'attuazione, è una necessità non derogabile" (L'INTERVISTA A SKY TG24 DI URSULA VON DER LEYEN).

 

Evasione aumenta peso tasse, vanno ripensate

Visco infine ha spiegato che "ciò che soprattutto ci differenzia dalle altre economia avanzate è l'incidenza dell'economia sommersa e dell'evasione che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata per quanto rispettano pienamente le regole". Il governatore della Banca d’Italia invita ad "un profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga contro del rinnovamento di sistema di protezione sociale, deve porsi l'obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi". Per Visco "le ingiustizie e i profondi effetti distorsivi che derivano da evasione e sommerso si riverberano sulla capacità di crescere e di innovare delle imprese; generano rendite a scapito dell'efficienza del sistema produttivo".

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