I dati indicano una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dell'1,5% sull'anno. In forte contrazione il settore automobilistico: -17,1% annuo e -14,7% nei primi 4 mesi. Unione Consumatori: “Aumenta rischio manovra”. Federconsumatori: “Paese in convalescenza”
La produzione industriale italiana segna un calo ad aprile: - 0,7% dallo scorso marzo, mentre su base annua c’è una contrazione dell’1,5%. Crolla il mercato degli autoveicoli che ad aprile 2019 è diminuito di ben il 17,1% rispetto al 2018. Lo rende noto l’Istat, che rivela come nei primi quattro mesi dell'anno emerge una contrazione cumulata del 14,7%.
In aumento solo il comparto energia
Quella di aprile 2019 è la seconda flessione congiunturale rilevata dall’Istituto di statistica dopo gli aumenti di inizio anno. Su base annua c'è una contrazione dell'1,5% dell'indice corretto per gli effetti di calendario, che non stima il possibile impatto del "ponte" tra Pasqua e 25 aprile (+0,1% i dati grezzi). Da marzo l'indice è in aumento solo per il comparto energia (+3,6%), i beni strumentali segnano invece -2,5%, i beni intermedi -0,7% e i beni di consumo -0,5%.
Unione Consumatori: “Aumenta rischio nuova manovra”
Il presidente dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, parla di "una doccia fredda per il Governo e per il Paese" che aumenta il rischio di una manovra correttiva. ”Dopo il calo di marzo, la produzione continua a scendere. Iniziamo il secondo trimestre nel peggiore dei modi. Un dato che avrà effetti sul Pil e sulle previsioni di crescita del Governo, alzando il rischio di una manovra correttiva”, aggiunge Dona. In una nota, Federconsumatori parla di "dati allarmanti che si aggiungono a quelli rilevati dall'Istat nei giorni scorsi in relazione all'andamento delle vendite al dettaglio, praticamente ferme”. "Questo andamento - continua il testo - testimonia lo stato di 'convalescenza' in cui si trova ancora la nostra economia”.
Zingaretti: “Voltare pagina”
Mentre su Facebook il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti scrive: “Il governo non ha nessuna politica per lo sviluppo e il lavoro. Voltiamo pagina: rivoluzione verde, meno tasse sul lavoro, più investimenti su scuola, università e ricerca".