Fca pagherà Tesla per rispettare i parametri Ue sulle emissioni di Co2 ed evitare sanzioni

Economia

Il Financial Times riferisce di un accordo da “centinaia di milioni di euro” tra Fiat Chrysler e il colosso di Elon Musk. Sfruttata una opzione del regolamento europeo che permette di creare “pool” tra diverse aziende

Fiat Chrysler pagherà "centinaia di milioni di euro" a Tesla per calcolare i veicoli elettrici del produttore americano nella propria flotta e rispettare così i parametri Ue in fatto di emissioni di Co2 previsti per il 2020. Lo riporta il Financial Times. La strategia messa in atto da Fca, per non sforare i limiti, è consentita da un regolamento europeo che permette di acquistare crediti da altre case automobilistiche o da altri brand dello stesso gruppo per compensare le proprie emissioni.

Fca: “Ci impegniamo a ridurre le emissioni”

Nessuna conferma sull'ammontare dell'accordo, ma che l'intesa fra Fca e il colosso elettrico di Elon Musk esista emerge chiaramente dalla pagina che il sito della commissione europea dedica a questo specifico sistema. Il “pool” che è stato stretto dai due gruppi riguarda Fca Italy, Fca Us, Alfa Romeo e, appunto, Tesla e porta la data 2019. "Ci impegniamo a ridurre le emissioni di tutti i nostri veicoli", ha sottolineato Fca, avvertendo che allo stesso tempo "ottimizzerà le opzioni di conformità che i regolamenti offrono. Dopo tutto - spiega ancora Fca - il senso di un mercato del credito Co2 è quello di sfruttare i modi più convenienti per ridurre le emissioni complessive di gas serra sul mercato. Il pool di acquisti offre flessibilità per fornire prodotti che i nostri clienti sono disposti ad acquistare gestendo nel contempo la conformità con l'approccio a costi più bassi”.

Le nuove regole dell'Ue

Nel 2020, infatti, scatteranno nuove regole, che prevedono per le auto nuove nell'Unione europea un limite di 95 grammi di emissioni di Co2 per chilometro, ben più stringenti rispetto ai 130 grammi per chilometro fissati nel 2015. Per le aziende che ritengono di non essere in grado di rispettare i limiti almeno nell'immediato, esiste tuttavia una diversa possibilità: il sistema autorizzato da Bruxelles, che ricorda un po' quello dei certificati verdi delle aziende produttrici di energia, consente alle case automobilistiche che non riescono a rispettare i parametri con le proprie forze di acquistare crediti da altre invece più virtuose, con le quali possono dare a vita ai cosiddetti “pool". In questo modo, sommando le emissioni di tutti gli attori coinvolti nel pool, si punta a raggiungere una media che si collochi al di sotto del parametro fissato.

I precedenti

Finora accordi di questo genere riguardavano i vari brand di un singolo gruppo, come Bmw con Rolls Royce o Volkswagen con i molti marchi che possiede (Audi, Bugatti, Seat, Skoda), ma ormai esistono anche i “pool” tra case che si fanno concorrenza: accanto a questo formato da Fca e Tesla figura infatti quello tra Toyota e Mazda siglato nel 2018.

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