Secondo l’ultimo bollettino pubblicato dalla Banca Centrale Europea, si prevede un passo indietro relativo al disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'area dell'euro per i prossimi 2 anni. Un risultato su cui graverebbe il saldo di bilancio del nostro Paese
Aumenta il debito dell’Eurozona e parte della colpa viene attribuita all’Italia. Secondo la Bce, infatti, "le prospettive relative al disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'area dell'euro per i prossimi due anni sono peggiorate". Si tratta, afferma il bollettino della Banca Centrale, del "più elevato disavanzo che è in parte il risultato di un notevole peggioramento del saldo di bilancio previsto in Italia, in seguito all'espansione fiscale inserita nei documenti programmatici di bilancio che violerebbe gli impegni presi nell'ambito del Patto di stabilità e crescita". (LO SPREAD OGGI)
"Italia particolarmente preoccupante"
Secondo quanto riferisce la Bce, "è necessario proseguire gli sforzi di risanamento delle finanze pubbliche nel pieno rispetto del Patto di Stabilità e Crescita" ed "è particolarmente preoccupante la circostanza che la più ampia deviazione rispetto agli impegni assunti si riscontri in Italia, un Paese in cui il rapporto tra debito pubblico e Pil è notevolmente elevato". Così la Banca Centrale, presieduta da Mario Draghi, avverte che "il forte indebitamento" rende tali Stati "vulnerabili a eventuali futuri episodi di flessione economica o di instabilità dei mercati". Inoltre, ci si attende che "l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli coerenti" col suo obiettivo vicino al 2% e che "tale convergenza persista anche dopo la conclusione" del Quantitative Easing. Il bollettino sottolinea, però, che il "Consiglio direttivo è pronto, ove opportuno, ad adeguare tutti i suoi strumenti per assicurare che l'inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello previsto".