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Spread a 322, Tria: "Non possiamo reggere a lungo a questi livelli"

Economia

Il ministro Giovanni Tria si dice preoccupato per l’aumento dello spread. E sul dibattito sulla manovra chiede a tutti di abbassare i toni: “Non ci sono piani B ma il Mef controlla ed è pronto a intervenire. Il 2,4% di deficit è il tetto massimo"

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Lo spread a 322 preoccupa il ministro dell'Economia Giovanni Tria, che ammette: "è chiaro che questi livelli pongono un problema al sistema bancario e, in particolare, alle banche più deboli". Per affrontare eventuali difficoltà, aggiunge, "si può fare in vari modi, e comunque il sistema bancario italiano è più solido". In ogni caso "si vedrà cosa fare il prossimo mese – precisa il ministro -, quando ci saranno gli stress test. Le banche dovranno registrare trimestralmente il livello di capitale e lì si vedrà la situazione". Poi continua spiegando che lo spread sopra i 300 punti "non è una febbre a 40 ma neanche 37 ed è un livello che non possiamo sopportare se si prolunga troppo". E comunque spiega di non potersi sbilanciare, come ministro, su nessuna ipotesi a proposito di eventuali interventi, per l'impatto e le aspettative che le sue parole avrebbero sui mercati.

“Dovremmo abbassare i toni”

"La lettera dell'Unione europea sulla manovra mi ha lasciato in alcuni punti sorpreso e perplesso per alcune valutazioni superficiali – prosegue il ministro -. Forse è stata scritta un po' in fretta. Vengono criticati negativamente punti che nella manovra non ci sono, forse li hanno letti sui giornali". E comunque, Tria invita tutti ad "abbassare i toni": "Credo che i toni da campagna elettorale gonfino" la situazione, "sembra che un 2,4% possa compromettere la finanza pubblica: io credo che tutti debbano abbassare i toni".

“Non ci sono piani B”

"Non ho nessun piano B, il Mef controlla ed è pronto a intervenire. Il 2,4% di deficit è il tetto massimo" per il 2019, sottolinea il ministro. "Certo se dovesse verificarsi una crisi come il 2008 qualcosa cambieremmo", aggiunge. Rimane il fatto che la procedura di deficit non comporta l'uscita automatica dall'Ue. "Cerco di convincere con le argomentazioni – spiega Tria - ma anche se non li convinco non si esce dall'Ue e dall'Eurozona perché ci sono delle procedure per i paesi che rialzano i deficit"

"Casalino? Non commento volgarità"

Per quanto riguarda invece la vicenda Casalino, il ministro preferisce non esprimersi: "Non commento le volgarità". Intervistato da Famiglia Cristiana, Tria torna sulle parole del portavoce della presidenza del Consiglio Rocco Casalino in merito all'operato del suo ministero e dei suoi tecnici (aveva minacciato l'epurazione di "quei pezzi di m...") e dice: "Non desidero commentare volgarità e minacce contro funzionari dello Stato, specie se questi ricoprono una funzione di garanzia e indipendenza universalmente riconosciuta e prevista dall'ordinamento". Dopo di lui, riprende la parola sulla questione il premier Conte che precisa: "Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto affermato un mese fa. Già in quell'occasione ho espresso piena fiducia al mio portavoce Rocco Casalino".