Tu chiamale se vuoi...emissioni

Economia

Massimo di Pietrantonio

Un tribunale olandese ha condannato lo Stato a ridurre le emissioni di CO2 del 25 per cento entro il 2020. E altre class action sono in arrivo

“La protezione dei cittadini è un obbligo da parte delle istituzioni”. E’ un passaggio della motivazione della rivoluzionaria sentenza con la quale la Corte d’Appello dell’Aja ha condannato lo Stato confermando la sentenza del 2015, dopo la presentazione di una class action di 900 cittadini olandesi.

Cosa chiedevano questi cittadini? L’obbligo di diminuire in modo più incisivo le emissioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera, rispetto a quanto inizialmente programmato. In base alla sentenza “lo Stato olandese è obbligato a diminuire le emissioni di CO2 del 25 per cento, entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990”.

Perché l’Olanda?

Nell’immaginario collettivo i Paesi Bassi sono rappresentati dalle biciclette e dai canali di Amsterdam, ma il paese è uno dei più inquinanti dell’Unione, perché il trasporto di merci che arrivano nei loro porti è quasi interamente appaltato ai tir con tutto quello che ciò rappresenta a livello di inquinamento. L’altro problema riguarda le centrali a carbone, per le due più vecchie il governo si è impegnato a chiuderle entro maggio, per le altre tre la promessa di smantellamento è entro il 2030.

Nel frattempo una prima salvezza può venire proprio dal mare, perché dal prossimo agosto, dovrebbero entrare in servizio cinque grandi chiatte a propulsione elettrica che cominceranno a trasportare container fra i porti di Anversa e Rotterdam. L'autonomia delle batterie sarà di 15 ore, e la ricarica avverrà con energia da fonti rinnovabili.

2030 l’anno del giudizio

Il 2030 diventa lo spartiacque anche nell’Unione, perché in quell’anno le emissioni medie di tutte le macchine vendute dovranno scendere del 35% rispetto ai limiti già fissati per il 2021 di 95 g/km di CO2. Un accordo, sancito dal consiglio dei ministri europei dell’Ambiente, che consente di dare il via al negoziato con l’obiettivo di raggiungere un accordo definitivo entro la fine dell’anno.

Verso la Cop 24

Ma il rischio è che la sentenza del tribunale olandese possa far scattare una reazione a catena, perché cittadini belgi e norvegesi, irlandesi e statunitensi stanno portando avanti la stessa istanza e a fine anno in Polonia, a Katowice, si terrà la Cop 24, riunione organizzata dalle Nazioni Unite in cui i leader di tutto il mondo discuteranno di come affrontare i cambiamenti climatici e gli effetti sul pianeta.

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