L'occupazione supera livelli pre-crisi, produzione industriale in calo

Economia
(Foto archivio Ansa)
Istat

L’Istituto nazionale di statistica osserva che nel periodo aprile-giugno gli occupati hanno raggiunto il 59,1%, mentre la disoccupazione è scesa al 10,7% toccando il livello più basso dal secondo trimestre del 2012. Brusca discesa della produzione industriale a luglio

Dopo dieci anni, l'Istat attesta per l'occupazione il "recupero dei livelli pre-crisi". Nel secondo trimestre del 2018 si è "raggiunto e superato il numero degli occupati del secondo trimestre 2008 - afferma l’Istituto nazionale di statistica - e il tasso di occupazione 15-64 anni non destagionalizzato è tornato allo stesso livello (59,1% in entrambi i periodi)". Il tasso di disoccupazione, invece, scende al 10,7% nel secondo trimestre 2018 e tocca il livello più basso da sei anni. Brusca discesa per la produzione industriale, che registra il risultato peggiore da oltre tre anni.

Crescono i dipendenti a termine, giù gli indeterminati

Nel secondo trimestre del 2018, dice l’Istat, l'occupazione cresce "a ritmi sostenuti" con un aumento di 203mila occupati rispetto al trimestre precedente (+0,9%, nei dati destagionalizzati). L'andamento tendenziale (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ndr), invece, mostra una crescita di 387 mila occupati (+1,7%), concentrata tra i dipendenti a termine a fronte del calo di quelli a tempo indeterminato (+390 mila e -33 mila, rispettivamente) e della crescita degli indipendenti (+30 mila). Allo stesso livello di occupati del 2008, corrisponde una maggiore presenza di dipendenti (77%; +2,8 punti), in particolare a termine (13,4%; +3,1 punti) e di lavoratori a tempo parziale (18,7%; +4,1 punti).

Lieve decelerazione del Pil

"Il secondo trimestre 2018 - commenta l'Istat - si caratterizza per un deciso aumento dell'occupazione rispetto al trimestre precedente, in un contesto di diminuzione della disoccupazione e dell'inattività. Queste dinamiche congiunturali del mercato del lavoro si inseriscono in una fase di lieve decelerazione della crescita del Pil (+0,2% in termini congiunturali e +1,2% su base annua) rispetto al ritmo registrato nei due trimestri precedenti". Continua, inoltre, la flessione del ricorso alla cassa integrazione. Il tasso dei posti vacanti aumenta sia su base congiunturale sia su base annua, rispettivamente di 0,1 e 0,2 punti percentuali.

Prosegue il calo dei disoccupati nel Mezzogiorno

La disoccupazione, osserva l’Istat, rispetto al trimestre precedente il calo è di 0,2 punti percentuali e rispetto all'anno precedente di 0,3 punti. Per trovare un risultato più basso bisogna tornare al secondo trimestre del 2012 (10,6%). Nel confronto tendenziale, per il quinto trimestre prosegue - con minore intensità - la diminuzione dei disoccupati (-34 mila in un anno, -1,2%) che riguarda soltanto il Mezzogiorno.

Per la produzione industriale il risultato peggiore da oltre tre anni

In un altro studio, l’Istat osserva una “brusca discesa” della produzione industriale a luglio 2018: -1,8% rispetto a giugno e una flessione dell'1,3% anche rispetto a luglio 2017 (nei dati corretti per effetti di calendario). Si tratta della prima contrazione tendenziale a partire da giugno 2016, due anni fa, e del risultato peggiore da oltre tre anni, a partire da gennaio 2015 (-1,8%). I dati grezzi segnano invece un +1,8%. Nella media dei primi sette mesi, la produzione è cresciuta del 2% su base annua. Nella media del trimestre maggio-luglio, invece, il livello della produzione registra una flessione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

Diminuzioni in tutti i settori industriali

L'indice destagionalizzato mensile dell'Istat mostra diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative segnano i beni strumentali (-2,2%), i beni di consumo (-1,7%) e i beni intermedi (-1,2%). In misura più contenuta diminuisce l'energia (-0,8%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a luglio 2018 una lieve crescita tendenziale solamente per il raggruppamento dei beni strumentali (+0,7%), mentre variazioni negative si registrano per i beni intermedi (-2,2%), i beni di consumo (-1,9%) e l'energia (-1,4%). I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono l'attività estrattiva (+2,8%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature non classificate in altre categorie (+1,3%). Le maggiori flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,4%), nell’industria del legno, della carta e stampa (-5,8%), nella metallurgia e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (-2,8%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-2,8%). Per quanto riguarda le auto, la produzione diminuisce a luglio del 6,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Nei primi sette mesi dell'anno il settore registra un calo tendenziale dell'1,4%.

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