La vera partita per la Grecia inizia ora

Economia

Mariangela Pira

Finanza & Dintorni

La Troika lascia l'Acropoli ma se i meri numeri raccontano una realtà in miglioramento tra i greci cresce il malcontento sociale. Ora Atene dovrà camminare da sola. 

 

 

Sono stata ad Atene nel novembre 2016 e, come ogni turista che si rispetti, ho fatto visita al Partenone. Costo del biglietto? Pari a zero. Mi sono stupita. "Come mai è gratuito?", ho chiesto. L'addetta alla biglietteria ha risposto che le famiglie greche non potevano permettersi il costo del biglietto quindi la domenica si entrava gratis. "Fatelo pagare ai turisti stranieri, perlomeno", ho risposto pensando che si tratta di uno dei siti archeologici più importanti dell'Occidente e a come certe risorse si debbano gestire meglio. 

Quella risposta sulle famiglie greche, le lamentele dei ristoratori, dei tassisti, degli insegnanti dicono molto di un paese che oggi a detta di tutti oggi sta vivendo un momento storico. Il 20 agosto infatti finirà, dopo quasi dieci anni, il programma di assistenza concordato da Atene con l'Unione Europea, il Meccanismo di Stabilità e il Fondo Monetario Internazionale. I membri dell'Eurozona si sono congratulati con il paese per le riforme che sono state messe in piedi negli ultimi tre anni e che hanno permesso all'economia di tornare a crescere. 

E' dal 2010 che la Grecia riceve aiuti dei creditori europei (il prestito totale è pari a 241,6 miliardi di euro). Ora potrà ricominciare a camminare da sola anche se rimarrà sempre sotto sorveglianza. Il debito del paese resta gigantesco ma l'economia inizia a muoversi. Il prodotto interno lordo l'anno scorso è cresciuto dell'1,4%  e stando alle previsioni nel 2019 salirà del 2,3%."E' un momento storico ed eccezionale", afferma il commissario europeo Pierre Moscovici. "Sono emozionata", gli fa eco il direttore del FMI Christine Lagarde. 

Attenzione però a cantar vittoria. Siamo ben lungi dal dire che la situazione si sia risolta. La crisi economica attanaglia il paese dal 2008. Se sul fronte dei meri numeri si parla di progressi, il popolo greco racconta un'altra storia e il malcontento sociale è in aumento. Anche tra le fasce più benestanti della popolazione c'è scetticismo sul futuro della Grecia in Europa. 

La risoluzione europea è costata un prezzo davvero molto alto in questi anni e la percezione della gente è che nonostante tutte le sofferenze affrontate le cose non siano ancora cambiate. Le misure di austerità si sono tradotte in lacrime e sangue nei termini di disoccupazione, riduzioni salariali, elevata tassazione, tagli alle pensioni e al welfare. Nei cartelli delle ultime manifestazioni di protesta indetti nella capitale dalle principali associazioni sindacali si legge: "Non saremo schiavi nel XXI secolo". E' l'altra faccia della Troika, che ora andrà via dall'Acropoli. Per questo non mi sentirei di parlare di vittoria. La partita per i greci inizia oggi. Vedremo se Atene sarà capace di camminare da sola. 

 

 

 

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