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Fmi alza le stime sulla crescita in Italia: +1,4% nel 2018

Economia
La sede dei lavori del World Economic Forum a Davos, in Svizzera (Foto Getty)

Così l'aggiornamento sull'economia mondiale presentato in occasione del World Economic Forum. Lo scenario previsto però è quello di un rallentamento (Pil a +1,1) nel 2019. A livello mondiale espressa preoccupazione per le vulnerabilità dei mercati finanziari

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Il Fondo monetario internazionale alza le stime di crescita dell'Italia, anche se lo scenario è quello di un rallentamento futuro. Nell'aggiornamento del suo World Economic Outlook, presentato a margine dei lavori del World Economic Forum, il Fmi prevede infatti un'espansione del Pil dell'1,4% nel 2018 e dell'1,1% nell'anno successivo. Le due stime sono migliorate rispettivamente di 0,3 e 0,2 punti percentuali rispetto al precedente Wef e il Fmi parla di "una spinta più forte dalla domanda esterna" e dall'export. Sulla situazione dell'economia mondiale, il Fondo monetario parla di "sorprese" per la crescita particolarmente pronunciata in Asia ed Europa, ma esprime preoccupazione per il medio termine per le vulnerabilità dei mercati finanziari.

"Rischi per l'incertezza politica"

Il Fondo monetario ha parlato di Italia anche in merito alle incertezze per le prossime elezioni del 4 marzo: "Le incertezze politiche creano rischi nella realizzazione delle riforme o la possibilità di un ri-orientamento dell'agenda, anche nel contesto delle elezioni in arrivo in diversi Paesi", fra cui appunto Italia, Messico e Brasile.

Corre crescita mondiale, ma preoccupazione per medio termine

Sulla crescita mondiale, che corre e arriva a sfiorare il 4% quest'anno e anche il prossimo (3,9%), si constatano "sorprese" che arrivano, spiega il Fondo monetario, dal "rialzo particolarmente pronunciato in Europa e Asia ma comunque diffuso". Per l'Eurozona, dopo il +2,4% del 2017, il Fondo monetario prevede per quest'anno una crescita del 2,2% e del 2% per il prossimo (+0,3 punti percentuali rispetto alle stime precedenti per entrambi gli anni). Avanza di mezzo punto percentuale la crescita tedesca, a 2,3 e 2% rispettivamente. Nonostante il Fondo monetario sia "piuttosto ottimista per le prospettive di breve termine", come ha detto il direttore Christine Lagarde, è stata però espressa per il medio termine "qualche preoccupazione". Lagarde ha spiegato che "i bassi tassi d'interesse hanno portato ad accumularsi delle vulnerabilità potenzialmente gravi nel settore finanziario". "Abbiamo visto un notevole aumento del debito in molti Paesi e dobbiamo tenere la guardia alta", ha continuato Lagarde. Il direttore generale ha quindi invitato i leader mondiali a "riparare il tetto" delle "rispettive abitazioni", ora che la ripresa globale sta correndo.