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Etruria, Vegas: parlai con Boschi, era preoccupata da fusione con Bpvi

Economia
Una sede di Banca Etruria (Foto d'archivio LaPresse)

Audizione davanti alla Commissione d'inchiesta sulle banche. "Taciute le criticità ai risparmiatori. Consob seppe dei rilievi di Bankitalia solo 4 anni dopo”, dice il vice dg D’Agostino. La sottosegretaria: "Mai fatto pressioni, Vegas mi invitò a casa sua"

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Quando era ministra Maria Elena Boschi parlò del caso Banca Etruria con il presidente della Consob, Giuseppe Vegas. E' lo stesso Vegas a riferirlo davanti alla Commissione d’inchiesta sulle banche: “Di Banca Etruria venne a parlarmi l’allora ministra Maria Elena Boschi, era preoccupata”. Incontri durante i quali, però, il presidente della Consob ha assicurato che non arrivò alcuna pressione, ma solo un'esposizione dei fatti: "Il ministro Boschi - ha detto Vegas - mi ha illustrato una situazione che riteneva inadeguata rispetto al possibile matrimonio di Etruria con Vicenza, ma non mi ha chiesto nessun intervento, né avrebbe potuto chiedermelo". E in un'occasione Boschi fece sapere a Vegas che il padre sarebbe diventato vice presidente di Banca Etruria. Boschi, attaccata duramente dalle opposizioni per la vicenda e invitata alle dimissioni, risponde: "Non ho mentito, non mi dimetto. Mai e poi mai ho fatto pressioni".

Vegas: "Parlai con Boschi di Banca Etruria"

Il presidente della Consob Vegas ha rivelato che su Banca Etruria "ho avuto modo di parlare della questione con l'allora ministro Maria Elena Boschi", che espresse "un quadro di preoccupazione perché a suo avviso c'era la possibilità che Etruria venisse incorporata dalla Popolare di Vicenza e questo era di nocumento per la principale industria di Arezzo che è l'oro". Vegas ha poi precisato che "io le risposi che Consob non era competente" sulle scelte di aggregazione delle banche. Il presidente della Consob ha poi voluto smorzare sul nascere possibili polemiche sulla presunta mancata collaborazione fra la sua autorità e Bankitalia: "Se la Banca d'Italia non mi dice niente fa il suo dovere e fa bene" nel caso in cui ci sia "una emissione da parte di una banca sistemica". E, continua Vegas, se Via Nazionale "ritiene che deve essere fatta in concomitanza con altre cose per mantenere la stabilità del sistema, fa bene a non dirmi niente". Conclude il presidente di Consob che "presunte differenze o distanze fra noi e Banca d'Italia sulla trasmissione di documenti sono irrilevanti dal punto di vista giuridico perché Banca d'Italia ha diritto di fare quello che ritiene più opportuno perché ha come obiettivo la stabilità che è ritenuto dalla legge fondamentale".

Le opposizioni: dimissioni

Dopo le parole del presidente della Consob, Boschi è stata attaccata dalle opposizioni. Il futuro candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha chiesto le sue dimissioni: "Noi chiediamo due cose: Maria Elena Boschi se ne deve andare subito da sottosegretario della Presidenza del Consiglio anche se siamo a fine legislatura perché il governo resterà per gli affari correnti, e che il Pd non ricandidi Boschi perché altrimenti tutto il partito sarebbe coinvolto nello scandalo banche". Anche Roberto Speranza, di Liberi e Uguali, va all’attacco: "Il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Vegas non può essere ignorato. Quando un membro del governo mente al Parlamento non c'è altra strada che le dimissioni".

 Boschi: "Mai fatto pressioni"

La sottosegretaria risponde con un post su Facebook: "Anche oggi ricevo attacchi dalle opposizioni sulla vicenda Banca Etruria. Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei mentito. Ho incontrato più volte il presidente della Consob in varie sedi come ho incontrato altri rappresentanti istituzionali: mai e poi mai ho fatto pressioni. Mai". Ospite di Otto e mezzo, in serata, Boschi aggiunge: "Ho incontrato Vegas all'inizio del mio mandato come tutte le altre autorità, ci sono stati più incontri e  abbiamo parlato del sistema bancario, non di Etruria. Forse Vegas si è scordato, ma ho i messaggini, il 29 maggio 2014 lui mi chiese di  incontrarci in modo inusuale a casa sua alle 8 di mattina. Io ho detto no, semmai alla Consob o al ministero". 

Renzi: questo tema è arma di distrazione di massa

Matteo Renzi in serata ha definito legittimo l'incontro tra Vegas e Boschi aggiungendo di essere "sconvolto dal fatto che questo tema sia un'arma di distrazione massa. In questi anni nelle banche ci sono state ruberie, furti e latrocini ad ogni livello, acquisizioni che gridano vendetta, un sistema che non ha funzionato e invece da due anni i media parlano quasi e e esclusivamente di Banca Etruria".

Fonti di Palazzo Chigi: Boschi ha chiarito

Dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, impegnato da stamattina a Bruxelles nei lavori del Consiglio Europeo, nessuna dichiarazione sulle polemiche seguite alla audizione di Giuseppe Vegas in Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche. "Maria Elena ha chiarito", così il premier si è espresso sulla vicenda, parlando ai suoi collaboratori in una pausa dei lavori del Consiglio Europeo, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

"Taciute le criticità ai risparmiatori"

Tornando all’audizione, il vice dg D’Agostino ha criticato Banca Etruria. Nel 2012-2013, afferma, "ha operato e sollecitato il pubblico risparmio attraverso offerte, in assenza di un quadro informativo corretto e completo circa la reale situazione di criticità in cui si trovava". Aggiunge D’Agostino che le operazioni da 320 milioni di euro di Banca Etruria per patrimonializzarsi sono state effettuate “tacendo le rilevanti criticità, di cui la banca aveva avuto piena consapevolezza, anche a seguito delle indicazioni ricevute da Bankitalia, già a partire da luglio 2012”. In sostanza, spiega il vice dg di Consob, “Banca Etruria ha proceduto alla propria patrimonializzazione (conversione del prestito subordinato per 109,9 milioni di euro, avvenuto a dicembre 2012, aumento di capitale di 100 milioni di euro avvenuto nel giugno 2013 ed emissioni dei prestiti obbligazionari subordinati per complessivi 110 milioni di euro), senza mai dichiarare di essere in una situazione di grave criticità gestionale e patrimoniale, così come indicato dalla Vigilanza già nel luglio 2012". Nascondendo quindi ai risparmiatori la situazione in cui versava e di conseguenza il reale obiettivo della patrimonializzazione.

"Rilievi di Bankitalia su Etruria ottenuti solo 4 anni dopo"

D’Agostino rileva anche che "solo nel maggio 2016 la Consob è venuta a conoscenza del fatto che la Banca già nel luglio 2012 aveva piena consapevolezza dei rilevanti e pervasivi profili di criticità evidenziati dalla Banca d'Italia, a seguito degli accertamenti ispettivi conclusi nel primo quadrimestre 2010". Consob non ebbe completa conoscenza dei rilievi di Bankitalia a Banca Etruria perché quest’ultima ometteva alcuni rilievi nella nota di sintesi dell’ispezione di Bankitalia, ricevuta da Consob nel dicembre 2013. Solo nel 2016 Consob avrebbe ottenuto dai nuovi vertici della banca (“Nuova Banca Etruria”) la documentazione completa. Per le omissioni sulla situazione di crisi di Banca Etruria gli ex manager dell’istituto vennero sanzionati per quasi 3 milioni di euro nell’estate 2017.