Che cos'è l'Ema, Agenzia europea per il farmaco

Economia
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Guidata dal direttore esecutivo italiano Guido Rasi, ha circa 900 dipendenti, la maggior parte donne. Ci sono anche 7 comitati scientifici e numerosi gruppi di lavoro composti da esperti provenienti dai diversi paesi Ue

L'agenzia europea per il farmaco è stata istituita nel 1995 e da allora si trova a Londra. Dopo la decisione britannica di lasciare l'Unione europea, inevitabilmente le agenzie europee che si trovano nel Regno Unito devono essere spostate sul vecchio continente.

I compiti dell’Ema

I campi di azione dell'Ema sono quattro:

1) Realizza studi e rapporti per facilitare lo sviluppo di nuovi farmaci e l'accesso da parte dei cittadini.

2) Provvede alla valutazione sulle domande di autorizzazione per nuovi farmaci: in particolare, quelli derivanti dalle biotecnologie e quelli destinati alla cura di cancro, diabete e malattie rare, attraverso una procedura centralizzata. Si tratta di un'autorizzazione Ue che si affianca a quelle nazionali ed è basata sul parere, vincolante, di un apposito comitato interno all'Ema.

3) Effettua periodici controlli sulla sicurezza dei farmaci esistenti.

4) Provvede a tenere informati ed aggiornati sui medicinali nuovi ed esistenti medici, operatori sanitari e pazienti.

Lo staff

Guidata dal direttore esecutivo italiano Guido Rasi, l'Ema ha circa 900 dipendenti, la maggior parte donne. Ci sono anche 7 comitati scientifici e numerosi gruppi di lavoro composti da esperti provenienti dai diversi paesi Ue. Ogni anno organizza centinaia di riunioni, conferenze e incontri operativi, alle quali partecipano decine di migliaia di persone esterne. Per questo alla futura sede dell'agenzia si chiede di avere un'ampia disponibilità di posti letto in strutture alberghiere.

L’indotto

Si stima che l'indotto per la città che ospiterà l'agenzia sia pari a almeno 1,6 miliardi, in termini di rilancio dell'economia locale e in particolare delle attività legate al settore farmaceutico. Il bilancio annuale dell'agenzia è invece pari a 322 milioni (il dato per quest'anno) di cui la maggior parte è versato dalle società farmaceutiche e solo 16,5 milioni dal bilancio comunitario.

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