Bce conferma rialzo Pil: "Da donne e migranti contributo alla ripresa"

Economia

Francoforte ha rivisto verso l’alto le previsioni di crescita per l’Eurozona, abbassando i dati sull’inflazione. Nella ripresa sottolineato un “contributo positivo dagli immigrati” e “l’aumento della forza lavoro trainato dalle donne”. Sul QE decisione in autunno

La Bce ha confermato la revisione al rialzo delle stime sul Pil per la zona euro nel 2017, +2,2% dal +1,9%. La decisione per il 2018 sul Qe e le misure straordinarie sarà presa invece in autunno. Nel suo bollettino l’Eurotower ha sottolineato “l'ampio contributo positivo” dato alla ripresa dall'immigrazione, “soprattutto dai lavoratori arrivati dai nuovi stati membri dell’Ue" e il traino alla forza lavoro dato dalle donne. Soffermandosi nello specifico sui dati della disoccupazione, la Bce ha segnalato che il tasso è in diminuzione in Italia, ma il calo non può essere definito “significativo”.

Bce: calo disoccupazione in Italia non significativo

Il calo dei disoccupati in Italia non viene ritenuto “significativo" dalla Bce, che prende in considerazione tre parametri e spiega che Roma, così come la Slovenia, "non ne soddisfa nessuno" a differenza di Spagna, Portogallo, Irlanda, Cipro e Slovacchia. I tre parametri sono: il tasso di discesa della disoccupazione in 3 anni, la percentuale del calo della disoccupazione nel periodo e il permanere dopo 5 anni di un tasso di disoccupazione più basso dell’iniziale. Il campione di indagine preso in considerazione dalla Bce comprende tutti i Paesi dell'Ocse negli ultimi 35 anni.

Giù stime inflazione Eurozona, stime Pil al rialzo 

La Banca centrale europea ha abbassato le sue stime sull'inflazione dell'Eurozona per il 2017 a 1,5%, per il 2018 a 1,2% dal precedente 1,3% e per il 2019 a 1,5% dal precedente 1,6%. Nel bollettino viene anche confermata anche la revisione al rialzo delle stime di crescita per la zona euro per il 2017 al 2,2% dall'1,9% precedente, mentre restano invariata quelle per il 2018 e 2019 rispettivamente all'1,8% e all’1,7%. (I DATI ISTAT)

Bce: in ripresa ampio contributo positivo da immigrati 

Nell'Eurozona "durante la ripresa, l'immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in età lavorativa, riflettendo soprattutto l'afflusso di lavoratori dai nuovi stati membri dell'Unione europea”, spiega la Bce nel bollettino, spiegando che "a sua volta, ciò ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia". Francoforte sottolinea poi che "sebbene l'offerta di lavoro nell'area dell'euro stia continuando ad aumentare, negli ultimi dieci anni il suo tasso di crescita ha subito un rallentamento". 

Aumento forza lavoro trainato da donne

La Banca centrale europea ha anche sottolineato che "l'aumento della forza lavoro durante la ripresa economica è stato trainato dalla partecipazione femminile”. Nel documento viene spiegato che tale aumento e il modo in cui tale partecipazione differisce da quella maschile "sono riconducibili in larga parte alle divergenze esistenti fra il livello di istruzione degli uomini e quello delle donne". Infatti "nella popolazione femminile in età lavorativa la percentuale di donne con un'istruzione terziaria è più elevata rispetto all'analoga percentuale fra gli uomini”.

Su Qe e misure straordinarie decisione in autunno

Nell'ultima riunione "la Bce ha mantenuto invariato l'orientamento di politica monetaria e deciderà in autunno riguardo una calibrazione degli strumenti di politica monetaria nel periodo successivo alla fine dell'anno". L'Istituto di Francoforte ha spiegato che negli ultimi mesi l'inflazione ha registrato "un lieve aumento" ma nel complesso resta "su livelli contenuti" e di conseguenza, "è ancora necessario un grado molto elevato di accomodamento monetario".

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