Ticket restaurant, nuove regole sui buoni pasto: ecco cosa cambia
EconomiaDal 9 settembre sarà possibile spendere fino a otto ticket per transazione. E saranno accettati anche in agriturismi, mercati e ittiturismi
Entra in vigore dal 9 settembre il decreto 122/2017 che introduce nuove possibilità di utilizzo dei buoni pasto. Ecco come cambiano le regole per utilizzare i ticket.
Cumulabilità
Fino ad ora la cumulabilità dei buoni pasto era accettata o meno negli esercizi commerciali a discrezione dell'esercente. Dal 9 settembre, invece, sarà possibile pagare con più buoni pasto in un'unica transazione, per un massimo di otto unità. L'utilizzo resta circoscritto al pagamento di esercizi che somministrano o vendono cibi e bevande. Sul fronte dei pagamenti, permane l'obbligo di utilizzare tutto il valore facciale dei buoni, senza la possibilità di ricevere l'eventuale resto in denaro. Ammessa, al contrario, la possibilità di integrare in contanti il valore del buono per raggiungere il costo dell'acquisto.
Esercizi ammessi
Il buono pasto, erogato dalle aziende in sostituzione del servizio mensa, deve essere tassativamente utilizzato per l'acquisto di cibo e bevande. Fino ad oggi è stato possibile spenderli solo in supermercati, bar e ristoranti: dall'entrata in vigore del decreto, invece, sarà possibile usufruirne anche per mangiare negli agriturismi, nei mercati e nelle attività di ittiturismo (ossia quegli esercizi che servono principalmente cibi derivanti dall'attività di pesca). In ogni caso, "le società di emissione sono tenute ad adottare idonee misure antifalsificazione e di tracciabilità del buono pasto".
I vincoli
Non cambiano le limitazioni essenziali cui sono sottoposti i ticket per il pasto: non possono essere ceduti, ma sono utilizzabili solo dal titolare, non sono "commercializzabili né convertibili in denaro". Il datore di lavoro potrà erogare i buoni pasto in misura non superiore ai singoli giorni lavorati dal beneficiario, esclusi quelli in cui quest'ultimo ha usufruito del servizio mensa.
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