Dalla corruzione ai finanziamenti a fondo perduto (di nome e di fatto): una miniera di spese inefficienti
64 miliardi di spesa annua (2015) che comprendono investimenti (ad esempio per le opere pubbliche), contributi, trasferimenti…
Ecco alcune voci particolarmente significative.
Per le opere pubbliche la Corte dei Conti stima un extra-costo del 40% dovuto alla corruzione.
I fondi europei sono anch’essi spesa pubblica, perché l’Italia riceve da Bruxelles meno di quanto versa e, per di più, deve poi cofinanziare i progetti. Roberto Perotti (ex consulente del governo sulla spending review) ha sostenuto che almeno il 60% di questi fondi si potrebbe risparmiare perché inutile o dannoso.
Anche i trasferimenti alle imprese sono oggetto di un ampio dibattito. Francesco Giavazzi, che su incarico del governo stilò un rapporto su questo tema, propose di cancellare 10 miliardi di sussidi (cioè quasi tutti) in quanto improduttivi e di trasformarli in incentivi fiscali.
Su questo capitolo la stima di sprechi e spesa improduttiva può essere valutata (prudenzialmente!) intorno al 40%.