Fisco, giornata di scadenze: tasse per quasi 54,5 miliardi
EconomiaLunedì 16 giugno molti contribuenti italiani dovranno fare i conti con l’Erario. Scade infatti la prima rata della Tasi in oltre 2000 comuni. Ma non solo. Si paga anche l’Imu, l’Irpef, l’Irap e l’Iva. Per la Cgia l'imposta più onerosa sarà l’Ires
Rischia di essere un giorno nero per molti italiani questo lunedì 16 giugno. Una coincidenza di scadenze fiscali lo rende infatti un appuntamento con l'Erario tra i più pesanti. I contribuenti italiani, siano essi famiglie o imprese, dovranno versare complessivamente quasi 54,5 miliardi di euro secondo i calcoli elaborati dalla Cgia di Mestre.
L'ora X per le tasche dei cittadini scocca con il pagamento della Tasi (la prima rata negli oltre 2.000 Comuni che hanno deliberato l'aliquota), poi dell'Imu su seconde e terze case e su negozi e capannoni mentre le imprese dovranno versare l'Irpef, le addizionali Irpef, l'Ires, l'Irap, l'Iva e tutta una serie di altre imposte minori.
Si “salveranno” in parte solo i contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. Per loro è slittato, su decisione del ministero dell'Economia, dal 16 giugno al 7 luglio 2014, il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale.
Secondo la stima dell'associazione degli artigiani veneta l'imposta più onerosa sarà l’Ires, ovvero la tassa sui redditi pagata dalle società di capitali: il gettito dovrebbe aggirarsi attorno ai 14,7 miliardi di euro. Molto alto anche l'importo che dovrebbe arrivare dal pagamento dell'Imu e della Tasi, 10,8 miliardi; sul terzo gradino del podio le ritenute Irpef versate dai datori di lavoro: l' importo dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,7 miliardi di euro.
"Nel nostro Paese, purtroppo - mette in evidenza Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - oltre al carico fiscale che ha raggiunto un livello insopportabile c'è anche la difficoltà nel definire con esattezza gli importi da pagare. Si pensi che per espletare il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all'anno, pari a 33 giorni lavorativi”.
L'ora X per le tasche dei cittadini scocca con il pagamento della Tasi (la prima rata negli oltre 2.000 Comuni che hanno deliberato l'aliquota), poi dell'Imu su seconde e terze case e su negozi e capannoni mentre le imprese dovranno versare l'Irpef, le addizionali Irpef, l'Ires, l'Irap, l'Iva e tutta una serie di altre imposte minori.
Si “salveranno” in parte solo i contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. Per loro è slittato, su decisione del ministero dell'Economia, dal 16 giugno al 7 luglio 2014, il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale.
Secondo la stima dell'associazione degli artigiani veneta l'imposta più onerosa sarà l’Ires, ovvero la tassa sui redditi pagata dalle società di capitali: il gettito dovrebbe aggirarsi attorno ai 14,7 miliardi di euro. Molto alto anche l'importo che dovrebbe arrivare dal pagamento dell'Imu e della Tasi, 10,8 miliardi; sul terzo gradino del podio le ritenute Irpef versate dai datori di lavoro: l' importo dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,7 miliardi di euro.
"Nel nostro Paese, purtroppo - mette in evidenza Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - oltre al carico fiscale che ha raggiunto un livello insopportabile c'è anche la difficoltà nel definire con esattezza gli importi da pagare. Si pensi che per espletare il pagamento delle tasse, in Italia sono necessarie 269 ore all'anno, pari a 33 giorni lavorativi”.