Allarme Cgil: a marzo boom della cassa integrazione

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L’elaborazione dei dati Inps da parte dell’Osservatorio Cig: da inizio anno in cassa 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro. La meccanica il settore più coinvolto. Cgia Mestre: effetti crisi peggiori che nel '29

Esplode il ricorso alla cassa integrazione a marzo. La Cig, infatti, è in crescita in tutti i segmenti sia sul mese (+22,4%) che sull'anno (+11,98% sul primo trimestre 2012). In cassa da inizio anno - segnala la Cgil (qui il rapporto) - ci sono 520 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per 1 miliardo di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavoratore.

La meccanica il settore più coinvolto - A marzo 2013 le ore registrate sono state 96.973.927. La meccanica è ancora il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo le elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell'Osservatorio Cig della Cgil, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-marzo, la meccanica pesa per 94.263.712, coinvolgendo 184.109 lavoratori. Segue il commercio con 28.430.774 ore di Cig autorizzate per 55.529 lavoratori coinvolti e l'edilizia con 28.060.453 ore e 54.806 persone.

La Cgil: “Il mondo del lavoro sta precipitando” - "Il sistema produttivo, e l'intero mondo del lavoro, sta letteralmente precipitando, trascinando dietro di sé l'intero Paese, travolto com'è da una valanga che non trova davanti a se' alcun argine", osserva il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada.
Per la dirigente sindacale "servono risposte con urgenza che mettano al centro il lavoro, a partire dal finanziamento della cassa in deroga e per questo saremo in piazza unitariamente il 16 aprile a Roma. Un appuntamento - spiega - che potrebbe rappresentare l'avvio di un percorso di iniziativa sui temi del lavoro".   Nel dettaglio, Lattuada segnala "la forte preoccupazione determinata dall'aumento delle richieste di intervento sulle crisi di grandi gruppi industriali che non trovano risposte soddisfacenti e che rappresentano un ulteriore, inequivocabile segnale della profondità della crisi e della necessità di una politica industriale a tutela dei settori manifatturieri e dell'occupazione".

Cgia Mestre: crisi peggiore di quella del ’29 - Gli effetti negativi della crisi economica che stiamo vivendo in questi ultimi anni sono più pesanti di quelli registrati negli anni Trenta. A dirlo è la Cgia di Mestre che ha messo a confronto l'andamento di alcuni indicatori economici censiti nei periodi 1929-1934 e 2007-2012: fra questi spicca il dato sugli investimenti che negli anni Trenta hanno avuto una contrazione del 12,8% mentre oggi la caduta è stata del 27,6%, più del doppio. Peggiore anche il dato sul Pil, con un -5,1% per la crisi del '29 contro il 6,9% di quello attuale e del Pil pro capite (-8,6% contro -9,4%).
"La gravità della situazione - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - richiede la formazione di un Governo forte ed autorevole che in tempi brevi inverta la politica economico/fiscale praticata in questo ultimo anno e mezzo. Basta con l'austerità ed il rigore che stanno provocando un preoccupante aumento della disoccupazione”.

Coldiretti: uno studente su tre non va più in gita - Neanche uno studente su tre parteciperà quest'anno alle gite scolastiche che iniziano con l'arrivo della bella stagione. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la crisi ha colpito anche il turismo scolastico con un taglio delle partenze, la scelta di mete più vicine e il minor tempo di permanenza. Per effetto delle difficoltà economiche delle famiglie e della riduzione dei fondi per la scuola si stima  che quest'anno - sottolinea la Coldiretti - ci sarà un calo di almeno il 20 per cento rispetto ai 930mila studenti delle scuole superiori che nell'anno scolastico 2011/2012 hanno partecipato a una gita scolastica, secondo l' osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club Italiano.

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