Dopo la bocciatura del prelievo forzoso sui conti, Nicosia cerca l'accordo con la Russia per ripristinare un prestito da 2,5 miliardi. Il capo della Chiesa ortodossa: "L'intera proprietà è a disposizione di questo Paese per impedire il collasso"
Cipro strizza l'occhio a Mosca per salvarsi: scongiurata con il voto parlamentare di Nicosia la soluzione cruenta del prelievo forzoso, si cerca l'accordo con il Cremlino per riscadenziare il prestito da 2,5 miliardi.
Intanto l'Ue si dice "molto preoccupata" per l'incertezza della situazione: "Danneggia soprattutto i cittadini di Cipro" e una soluzione deve essere trovata "al più presto", ha detto al parlamento europeo il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy.
Le banche cipriote potrebbero restare chiuse fino a lunedì prossimo compreso, senza riaprire giovedì 21 marzo, come previsto in origine, ha riferito una fonte del governo.
L'intervento della Chiesa ortodossa - E per risolvere il caso è sceso in campo anche il capo della potente Chiesa ortodossa cipriota, l'arcivescovo Chrysostomos II, il quale ha offerto i beni ecclesiastici e li ha messi a disposizione del governo.
"L'intera proprietà della Chiesa è a disposizione di questo Paese per impedire il collasso dell'economia", ha spiegato l'arcivescovo in un incontro con il presidente Nicos Anastasiades.
Il ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris, volato a Mosca, è stato impegnato in un serrato negoziato incontrando prima l'omologo russo Anton Siluanov poi il vice premier Shuvalov.
La richiesta di Cipro - La richiesta di Cipro è di ulteriori finanziamenti per 5 miliardi di euro e l'estensione di 5 anni di un prestito di 2,5 miliardi che scade nel 2016, oltre alla riduzione del tasso di interesse sul prestito stesso, attualmente del 4,5%.
Mosca finora non ha dato risposta alle richieste, dopo il massiccio intervento con cui è sceso in campo anche il presidente Putin.
Il suo no al prelievo forzoso su Cipro, piazza finanziaria prediletta dagli oligarchi e dalle aziende russe, è stato uno dei fattori determinanti nella scelta del Parlamento.
La Russia preme per risoluzione - E arriva anche il monito del primo ministro della Federazione, Dmitry Medvedev: la crisi cipriota va risolta in una maniera tale da "non danneggiare le relazioni tra Russia e Ue. Sembra che in questa situazione ogni errore possibile sia stato commesso", ha aggiunto Medvedev in una dichiarazione diffusa dall'agenzia Interfax. Ministri delle Finanze dell'Eurozona sono in attesa di un piano B del governo di Cipro e si potrebbero nuovamente riunire anche questa settimana. Solo dopo, però, che avranno ricevuto una risposta da Nicosia.
Intanto l'Ue si dice "molto preoccupata" per l'incertezza della situazione: "Danneggia soprattutto i cittadini di Cipro" e una soluzione deve essere trovata "al più presto", ha detto al parlamento europeo il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy.
Le banche cipriote potrebbero restare chiuse fino a lunedì prossimo compreso, senza riaprire giovedì 21 marzo, come previsto in origine, ha riferito una fonte del governo.
L'intervento della Chiesa ortodossa - E per risolvere il caso è sceso in campo anche il capo della potente Chiesa ortodossa cipriota, l'arcivescovo Chrysostomos II, il quale ha offerto i beni ecclesiastici e li ha messi a disposizione del governo.
"L'intera proprietà della Chiesa è a disposizione di questo Paese per impedire il collasso dell'economia", ha spiegato l'arcivescovo in un incontro con il presidente Nicos Anastasiades.
Il ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris, volato a Mosca, è stato impegnato in un serrato negoziato incontrando prima l'omologo russo Anton Siluanov poi il vice premier Shuvalov.
La richiesta di Cipro - La richiesta di Cipro è di ulteriori finanziamenti per 5 miliardi di euro e l'estensione di 5 anni di un prestito di 2,5 miliardi che scade nel 2016, oltre alla riduzione del tasso di interesse sul prestito stesso, attualmente del 4,5%.
Mosca finora non ha dato risposta alle richieste, dopo il massiccio intervento con cui è sceso in campo anche il presidente Putin.
Il suo no al prelievo forzoso su Cipro, piazza finanziaria prediletta dagli oligarchi e dalle aziende russe, è stato uno dei fattori determinanti nella scelta del Parlamento.
La Russia preme per risoluzione - E arriva anche il monito del primo ministro della Federazione, Dmitry Medvedev: la crisi cipriota va risolta in una maniera tale da "non danneggiare le relazioni tra Russia e Ue. Sembra che in questa situazione ogni errore possibile sia stato commesso", ha aggiunto Medvedev in una dichiarazione diffusa dall'agenzia Interfax. Ministri delle Finanze dell'Eurozona sono in attesa di un piano B del governo di Cipro e si potrebbero nuovamente riunire anche questa settimana. Solo dopo, però, che avranno ricevuto una risposta da Nicosia.