La Fiat lascia il tavolo: salta l'accordo su Mirafiori
EconomiaVa a monte il piano annunciato pochi giorni fa dal Lingotto che prevedeva un investimento di un miliardo. “Non esistono le condizioni per raggiungere un’intesa sul piano di rilancio dello stabilimento”, fa sapere con una nota l’azienda
Salta l’accordo su Mirafiori. Al termine di una riunione ristretta con i sindacati la Fiat "ha preso atto che non esistono le condizioni per raggiungere una intesa sul piano di rilancio dello stabilimento di Mirafiori". E’ stato il Lingotto a decidere di chiudere il confronto con i sindacati in assenza delle condizioni per realizzare l'investimento a Mirafiori. I sindacati invece avevano chiesto di riprendere il confronto tra qualche giorno per poter valutare complessivamente le proposte dell'azienda (il piano prevedeva un investimento di un miliardo).
"La prima cosa da fare ora è parlare lunedì con i lavoratori, per questo chiederemo alle altre organizzazioni di convocare subito le assemblee". Lo ha detto il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono. "Già alla luce di quanto emerso ieri sera - ha osservato - era chiaro che non c'erano le condizioni, tutte le nostre richieste sono state rigettate e l'unica novità vera è stato un ulteriore peggioramento sul contratto nazionale. Il nostro giudizio, già critico, non può quindi che essere confermato e rafforzato".
"Noi del Fismic abbiamo detto di essere d'accordo a firmare l'intesa, anche l'Ugl era disposta a firmare. La Fiom era contraria, mentre Fim e Uilm hanno chiesto una pausa di riflessione", ha sintetizzato invece il segretario del sindacato autonomo metalmeccanici, Roberto Di Maulo, lasciando la riunione. "A questo punto la Fiat ha detto che non c'erano le condizioni per continuare e che la delegazione aziendale avrebbe riferito la situazione all'amministratore delegato Sergio Marchionne", ha aggiunto il sindacalista.
Il piano per il rilancio di Mirafiori a Torino prevede una joint venture con Chrysler per la produzione di vetture di fascia alta e suv a marchio Alfa Romeo e Jeep fino a più di 1.000 al giorno per un totale di 250-280.000 vetture l'anno. L'investimento previsto è di oltre un miliardo di euro. "Portare la nuova Piattaforma a Mirafiori vuol dire garantire allo stabilimento la possibilità di produrre fino a più di mille auto al giorno per un totale di 250.000-280.000 vetture all'anno - è il progetto che Marchionne ha esposto ai sindacati - saturando gli attuali addetti e aprendo anche la strada a una possibile crescita occupazionale", ha comunicato Fiat nei giorni scorsi.
"La prima cosa da fare ora è parlare lunedì con i lavoratori, per questo chiederemo alle altre organizzazioni di convocare subito le assemblee". Lo ha detto il segretario generale della Fiom torinese, Federico Bellono. "Già alla luce di quanto emerso ieri sera - ha osservato - era chiaro che non c'erano le condizioni, tutte le nostre richieste sono state rigettate e l'unica novità vera è stato un ulteriore peggioramento sul contratto nazionale. Il nostro giudizio, già critico, non può quindi che essere confermato e rafforzato".
"Noi del Fismic abbiamo detto di essere d'accordo a firmare l'intesa, anche l'Ugl era disposta a firmare. La Fiom era contraria, mentre Fim e Uilm hanno chiesto una pausa di riflessione", ha sintetizzato invece il segretario del sindacato autonomo metalmeccanici, Roberto Di Maulo, lasciando la riunione. "A questo punto la Fiat ha detto che non c'erano le condizioni per continuare e che la delegazione aziendale avrebbe riferito la situazione all'amministratore delegato Sergio Marchionne", ha aggiunto il sindacalista.
Il piano per il rilancio di Mirafiori a Torino prevede una joint venture con Chrysler per la produzione di vetture di fascia alta e suv a marchio Alfa Romeo e Jeep fino a più di 1.000 al giorno per un totale di 250-280.000 vetture l'anno. L'investimento previsto è di oltre un miliardo di euro. "Portare la nuova Piattaforma a Mirafiori vuol dire garantire allo stabilimento la possibilità di produrre fino a più di mille auto al giorno per un totale di 250.000-280.000 vetture all'anno - è il progetto che Marchionne ha esposto ai sindacati - saturando gli attuali addetti e aprendo anche la strada a una possibile crescita occupazionale", ha comunicato Fiat nei giorni scorsi.