Health, la sfida del tumore della vescica e le nuove frontiere nel mieloma multiplo

Cronaca

Raffaella Cesaroni

Riflettori su due temi cruciali per la medicina moderna. Nella prima parte, il focus è stato sul tumore della vescica, con esperti e associazioni che hanno discusso di prevenzione, diagnosi precoce e approccio di genere. Nella seconda parte, spazio al mieloma multiplo, una neoplasia ematologica complessa che oggi, grazie alle innovazioni terapeutiche, sta vivendo un vero cambio di paradigma

Il carcinoma uroteliale rappresenta il 90-95% dei tumori della vescica, con oltre 31.000 nuove diagnosi in Italia nel 2024. Colpisce più gli uomini, ma nelle donne la diagnosi arriva spesso tardi, con impatto sulla prognosi. Gli esperti hanno sottolineato come la diagnosi precoce possa cambiare la storia naturale della malattia e come sia indispensabile un approccio di medicina di genere per garantire percorsi di cura tempestivi e personalizzati.

Segnali d’allarme e ruolo della prevenzione

Il Dott. Fabio Calabrò (IRCCS Regina Elena) ha spiegato i sintomi che devono far sospettare la malattia e le difficoltà nel riconoscerla precocemente. La Prof.ssa Rossana Berardi (Università Politecnica delle Marche) ha evidenziato l’importanza di considerare le differenze biologiche e sociali tra uomini e donne nella diagnosi e nella comunicazione. Daniela Girardo, delegata dell’Associazione PaLiNUro, ha raccontato le sfide quotidiane di chi vive con un tumore della vescica e le richieste alle istituzioni per migliorare i percorsi di prevenzione e cura.

Mieloma multiplo, una malattia complessa

Nella seconda parte della puntata, il Prof. Armando Santoro (IRCCS Humanitas) ha spiegato che il mieloma multiplo è un tumore del sangue che colpisce le plasmacellule del midollo osseo. In Italia si registrano circa 5.800 nuovi casi all’anno, con un’età media alla diagnosi di 70 anni. Sintomi come dolore osseo, anemia e insufficienza renale rendono la diagnosi complessa.

Innovazioni terapeutiche e qualità di vita

Oggi il trattamento del mieloma sta vivendo un cambio di paradigma: trapianto autologo di cellule staminali per i pazienti idonei e combinazioni di farmaci innovativi per gli altri. Tra le novità più significative, anticorpi monoclonali efficaci anche in prima linea. L’obiettivo non è solo prolungare la sopravvivenza, ma migliorare la qualità di vita, grazie a terapie più tollerate e modalità di somministrazione semplificate. Il dibattito ha messo in luce quanto sia fondamentale la sinergia tra ricerca, clinica e associazioni di pazienti per rendere queste innovazioni sostenibili e accessibili.