Health, l’ortopedia del futuro: tra robotica, cellule staminali e intelligenza artificiale

Cronaca
Raffaella Cesaroni

Raffaella Cesaroni

Puntata dedicata a una delle rivoluzioni più affascinanti della medicina moderna: l’innovazione tecnologica in ortopedia. Un viaggio tra scienza, tecnologia e cura del paziente, che mostra come il futuro sia già realtà nelle sale operatorie e nei laboratori di ricerca

L'ortopedia sta vivendo una vera e propria rivoluzione tecnologica. Al centro della puntata di Health due grandi filoni: le terapie rigenerative e la chirurgia protesica avanzata. Le prime si concentrano sull’uso di cellule staminali per rigenerare cartilagine e tessuti danneggiati, con l’obiettivo di evitare o ritardare l’impianto di protesi. Un ruolo promettente in ortopedia è anche quello dell’irisina, un ormone prodotto durante l’attività fisica che stimola la rigenerazione della cartilagine.

 

Ospiti della trasmissione due figure di spicco del panorama ortopedico italiano: il professor Rocco Papalia, Direttore dell’Ortopedia presso il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma e il professor Umile Giuseppe Longo, Responsabile della Traumatologia dello Sport nella stessa struttura. Entrambi hanno condiviso esperienze, risultati e prospettive legate alle nuove frontiere della medicina ortopedica.

Sul fronte chirurgico, il focus è sulla robotica Mako, una tecnologia che consente interventi su anca e ginocchio con una precisione millimetrica. Gli esperti spiegano anche l’allineamento cinematico, una tecnica che mira a ripristinare la biomeccanica naturale del ginocchio. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla protesi di spalla navigata, che grazie alla navigazione assistita migliora l’accuratezza dell’intervento e i risultati post-operatori.

 

A fare da filo conduttore a tutte queste innovazioni è l’intelligenza artificiale, che supporta la pianificazione chirurgica, la supervisione intraoperatoria e il monitoraggio post-operatorio, rendendo i trattamenti sempre più personalizzati ed efficaci. Tutto questo guarda ad un unico obiettivo, migliorare la qualità della vita dei pazienti. E per farlo è necessario continuare ad aprire nuove strade per la medicina del futuro.