Università e lavoro, Ingegnerie: quali lauree offrono migliori prospettive?

Ci sono poche certezze nel mondo mondo del lavoro contemporaneo. Ma una resta immutata nel tempo. Oggi come ieri una laurea ingegneria fa sempre comodo. Soprattutto se si punta a trovare lavoro abbastanza in fretta e magari con uno stipendio dignitoso. Tuttavia gli indirizzi in questo ambito sono molti e anche molto diversi tra loro . Dunque, tenendo sempre occupazione e salari come riferimento, vale la pena di osservare più nel dettaglio le opportunità collegate ai vari tipi di corso. Ad aiutarci, come sempre, i dati di AlmaLaurea. Occupazione Partiamo, come abbiamo già fatto per la professioni sanitarie, dalle chance di trovare un impiego. E, come era facile aspettarsi, sotto questo aspetto Ingegneria non tradisce. Anzi. A tre anni dalla discussione della tesi tutte le classi di laurea del settore mostrano una percentuale di occupati superiore all’85%, oltre otto su dieci. Quasi tutte, a parte una, superiore al 90%. Insomma, se l’obiettivo è il posto di lavoro, è difficile sbagliare. Si casca bene ovunque. Le differenze però, ad essere proprio pignoli, ci sono. Piccole, ma ci sono. Ingegneria della sicurezza, per esempio, vanta una percentuale di occupati del 96%. Va detto che i laureati in questa branca sono pochi e questo può influire sulla qualità del dato finale che può variare molto da un anno all’altro. Stessa cautela non vale invece per Ingegneria biomedica e per Ingegneria dell’automazione, entrambe con un buon numero di studenti ed entrambe nell’élite di questa particolare classifica: 95% di occupati a tre anni dalla laurea. Stipendi Per un ingegnere trovare lavoro non è dunque un problema, qualunque sia il percorso scelto. E neanche trovare un lavoro sufficientemente remunerativo, possiamo aggiungere. Certo, gli stipendi italiani non sono tra i più alti d’Europa , soprattutto per i neolaureati. Ma pur in un contesto non esaltante una laurea in ingegneria garantisce ottime probabilità di ottenere un salario buono . A tre anni dalla laurea la maggior parte degli ingegneri guadagna in media più di 1.800 euro netti al mese. Alcuni - gli elettronici, quelli della sicurezza, gli aerospaziali e chi si occupa di modelli matematici e fisici - stanno sopra i 1.900 euro e sfiorano i 2.000. Meno remunerativa rispetto alle altre appare la laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio: paga media mensile 1.696 euro. Il dato un po’ stupisce. Considerando l’aumento dei fenomeni estremi per via del cambiamento climatico, quelle aperte da questo corso sembrano professioni destinate a diventare sempre più rilevanti. Ingegnere e ingegneri La differenza tra uomini e donne, quanto a paghe, si sente anche in ingegneria: i maschi, come accade in quasi tutti i settori, guadagnano in generale più delle femmine. Particolarmente ampio, per citare un caso, il divario tra gli occupati con laurea in Ingegneria biomedica . C’è però una piccola consolazione, almeno per chi crede alla parità di genere. Nel caso degli ingegneri e delle ingegnere il gap a favore degli uomini non vale sempre e comunque. Per esempio, tra gli occupati che si sono laureati in Modellistica matematico-fisica per l’ingegneria, le lavoratrici portano a casa leggermente di più dei lavoratori . Stessa cosa per le ingegnere della sicurezza , che hanno una busta paga appena più cospicua di quella dei colleghi di sesso maschile , e per quelle elettriche: 1.934 contro 1.848. Più ampio il divario, anche qui sempre a favore delle signore, nel settore aerospaziale: 2.064 contro 1.896. Attenzione, però. Quando si parla dell’ambito ingegneristico c’è un altro tipo di gap di cui tenere conto. Lo squilibrio di genere più grande è infatti all'origine, tra i laureati, con i maschi che superano le femmine in un rapporto di tre a uno. Alcune discipline, come ingegneria biomedica, fanno eccezione ma nel complesso l’accesso a queste lauree resta prevalentemente maschile riproducendo un divario che inizia dalla scuola superiore. Efficacia Infine, c’è un ultimo dato che può essere utile ad orientare la scelta del percorso di laurea: quanto mi sono utili gli studi nel lavoro che sto facendo? E, per quanto riguarda l’ingegneria in tutte le sue sfaccettatura, la risposta è generalmente positiva. In alcuni casi, molto positiva. Gli occupati che hanno completato il percorso di studi in Ingegneria civile nell’85% dei casi definiscono la propria laurea “molto efficace” o “efficace”. Percentuali simili per i colleghi dell’edilizia e della sicurezza. In fondo a questa classifica stanno automazione, biomedica e ingegneria gestionale. Percentuali sempre lusinghiere, comunque sopra il 60%, che sembrano però delineare settori in cui una maggiore dose di competenze si impara sul campo e non sui libri.

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