La materia, scomparsa dai programmi nel 1990, farà parte della didattica di elementari, medie e superiori per almeno 33 ore all’anno. Si studieranno anche temi ambientali, educazione stradale e contrasto al bullismo
L’insegnamento dell’educazione civica torna nelle scuole da settembre 2019 a distanza di quasi 30 anni da quando scomparve dai programmi. Lo stabilisce una nuova legge approvata in via definitiva dal Senato con 193 sì e 28 astenuti, dopo che il testo era passato alla Camera a maggio, anche in quel caso senza voti contrari. La materia farà parte della didattica di elementari, medie e superiori per almeno 33 ore all’anno, circa un’ora a settimana, con interrogazioni e voti in pagella.
Cosa si studierà
Gli studenti saranno impegnati ad apprendere principi della Costituzione e delle Istituzioni europee, ma seguiranno lezioni anche su educazione alimentare, promozione della salute e del benessere, rispetto delle regole della convivenza civile.
Spazio anche al contrasto al bullismo
Oltre ai temi “classici”, dalla cattedra i docenti parleranno agli studenti anche di bullismo e di cyberbullismo, con un'attenzione particolare all'educazione alla legalità, al contrasto delle mafie e alla tutela del patrimonio culturale. Spazio inoltre per l'educazione stradale, considerato che proprio nell'età delle superiori ci si avvicina alla patente di guida sia per i motorini che per le auto.
I temi ambientali
Prevista anche una parentesi “green”, con lo studio di tematiche ambientali, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale. Altra novità anche lo studio delle identità territoriali oltre che delle produzioni e delle eccellenze agroalimentari.
Chi insegnerà educazione civica
L'insegnamento dell'educazione civica sarà affidato ai docenti dell'area storico-geografica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e ai docenti dell'area economico-giuridica nelle scuole secondarie di secondo grado.
Un premio per le esperienze migliori
È istituito anche un premio per l'educazione civica, conferito dal ministero dell'Istruzione individuando le esperienze migliori in materia di educazione civica per ogni ordine e grado.
Nessuno stanziamento di fondi
La legge non stanzia nuovi fondi per l’insegnamento della materia, anzi stabilisce che ”non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e l'amministrazione interessata provvede alla sua attuazione con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente".
Le reazioni politiche
Aspetto quest’ultimo che ha sollevato i rilievi del Pd, parlando di "ddl senza fondi". Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Finalmente. - scrive su facebook - Vita concreta contro inutili polemiche. Promessa mantenuta, non si molla!”. Di "giornata storica" ha parlato il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti che ha definito il ritorno dell’educazione civica a scuola "un traguardo necessario per le giovani generazioni”.
Storia dell’educazione civica a scuola
L’educazione civica venne introdotta nelle scuole nel 1958 per volere di Aldo Moro, allora ministro della Pubblica istruzione. Dal 1979 iniziò il lungo processo di uscita dell’educazione dai programmi ministeriali con la limitazione dell’insegnamento alla sola scuola media. L’insegnamento scomparve a partire dall’anno scolastico 1990/1991. I docenti di storia potevano continuare a trattarne i temi, però per non più di due ore al mese, all'interno del monte orario complessivo della loro materia.