Maltempo in Friuli, allagato anche il ristorante stellato di Antonia Klugmann

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L’ondata di maltempo che ha colpito il Friuli Venezia Giulia ha provocato l’esondazione dello Judrio, allagando il ristorante stellato L’Argine a Vencò di Antonia Klugmann a Dolegna del Collio. La chef ha raccontato le ore di paura e i gravi danni subiti

 

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L’ondata di maltempo che la notte scorsa ha colpito il Friuli Venezia Giulia, con epicentro Brazzano di Cormons (Gorizia), dove un'abitazione è stata travolta da una colata di fango, ha causato anche l’esondazione dello Judrio. Tra le realtà danneggiate c’è anche il ristorante stellato “L’Argine a Vencò” a Dolegna del Collio, della chef Antonia Klugmann, 46 anni, dove l’acqua ha raggiunto la sala, la cucina e le stanze al piano terra. "Siamo sott'acqua da stanotte”, ha scritto la chef sui social. “Ancora non è arrivato nessuno. Tutto sott'acqua. La campagna è un lago, frighi e celle spente. Le stanze, appena sistemate, sono di nuovo completamente rovinate". 

Ristorante allagato
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La chef: “Serve un ragionamento strutturale sul territorio”

 

"Normalmente non affronto temi che esulano dalla mia competenza, non è nel mio stile, ma dopo una notte così, quando sento parlare di miliardi spesi per il ponte di Messina e nulla per un'emergenza collettiva, che riguarda ogni regione d'Italia, penso che quella proposta sia dura da sostenere. Bisogna decidere che cosa è più importante: secondo me è la sicurezza dei cittadini e di tutto ciò che ci circonda”, ha dichiarato all’Ansa la chef Klugmann, dopo una notte da incubo in cui il suo ristorante è stato travolto dall'acqua. "Io e mia sorella Vittoria, prima di ogni altra cosa, vogliamo esprimere vicinanza alle famiglie dei due dispersi e alle trecento persone che sono state evacuate dalle loro abitazioni”, ha precisato Klugmann, per poi sottolineare: “Noi abbiamo avuto danni materiali gravi, ma le famiglie di Brazzano stanno vivendo un incubo e una tragedia personale. Detto questo, quando è iniziata l'emergenza la sala era piena. Abbiamo evacuato lo staff e tutti i clienti e abbiamo messo immediatamente i sacchi a protezione della cucina". Una misura che ha solo rinviato l'allagamento. "Dopo pochi minuti la sala si è riempita di fango e la cucina è stata letteralmente sommersa. Sono state nuovamente danneggiate le stanze al piano terra che avevo riaperto da una settimana dopo un anno e mezzo dalla precedente esondazione". Klugmann ha poi sottolineato la necessità di un intervento più ampio: "C'è da fare un ragionamento strutturale sul territorio, prendendo coscienza del fatto che le cose stanno cambiando. È inutile parlare di turismo, di paesaggio in un meraviglioso paese come il nostro se prima non si fa un ragionamento di sicurezza generale. Il paesaggio attorno a noi non è decorativo, il senso stesso del nostro Paese, è la nostra identità. Da parte nostra, abbiamo investito decine di migliaia di euro, solo quest'anno, per la sicurezza. Abbiamo fatto la nostra parte come privati cittadini, abbiamo risistemato tutte le camere ma non è servito a nulla perché siamo piccoli. È del tutto inutile che un privato investa tempo e denaro a difesa della propria struttura se poi basta così poco per trovarci nuovamente punto e a capo”, ha concluso.

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