Il sostituto procuratore di Termini Imerese Raffaele Cammarano ha conferito l'incarico per l'autopsia. Al momento il fascicolo è aperto per omicidio colposo a carico di ignoti. La Procura ha anche fatto sapere che il corpo della ragazza è "stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle 4": due ragazzi si sono tuffati e hanno recuperato il corpo, cercando di rianimarlo. Nella villa gli inquirenti hanno sequestrato bottiglie di alcolici
Sarà eseguita giovedì l'autopsia sul corpo di Simona Cinà, la pallavolista di 21 anni di Capaci (Palermo) morta in piscina durante una festa di laurea a Bagheria. Il sostituto procuratore di Termini Imerese Raffaele Cammarano, che coordina l'inchiesta, ha conferito l'incarico per l'esame. Al momento il fascicolo è aperto per omicidio colposo a carico di ignoti. Un'ipotesi di reato provvisoria che può cambiare dopo avere eseguito l'autopsia e dopo i risultati degli esami tossicologici chiesti dal magistrato.
Le ipotesi
Sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti, tra cui il malore. Ieri i fratelli di Simona Cinà non hanno escluso che qualcuno potrebbe avere messo della droga nel cocktail della ragazza. Intanto i carabinieri hanno ascoltato altri giovani presenti alla festa. Come riferito dalla Procura di Termini Imerese, il corpo della ragazza è "stato rinvenuto da alcuni degli ultimi partecipanti ancora presenti alla festa intorno alle 4": la ragazza era "esanime sul fondo della piscina, in un angolo distante, e dotato di scarsa illuminazione, rispetto alla zona ove erano collocati bar, consolle musicale e i servizi igienici". Secondo una prima ricostruzione, sottolinea la Procura, "almeno due ragazzi si sono immediatamente tuffati nella piscina, hanno recuperato il corpo" e le hanno "praticato le manovre di rianimazione salvavita in attesa dell'arrivo dei soccorritori". Quando è giunto nella villa di Bagheria il personale del 118 ha provato a "rianimare la ragazza, purtroppo invano, non potendo fare altro che constatarne il decesso alle 5".
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I chiarimenti della Procura
Intanto, dopo i dubbi sollevati dalla famiglia di Simona Cinà, nella giornata di lunedì la procura di Termini Imerese ha diffuso una nota per spiegare che i vestiti della ragazza non sono spariti ma sono stati sequestrati dai carabinieri per l'attività investigativa. I magistrati hanno inoltre fatto sapere che sul luogo della festa sono state trovate diverse bottiglie di alcolici e ha sottolineato che tutti i ragazzi "sentiti come persone informate sui fatti, hanno avuto un comportamento collaborativo". Nella nota, la Procura parla di "assoluta infondatezza dell'informazione relativa al mancato rinvenimento, sui bordi e nella zona adiacente alla piscina, di oggetti (bottiglie, bicchieri, piatti ecc.) che lasciassero ritenere che in quel luogo si era tenuta una festa". In quei luoghi, precisano i magistrati, e, "in particolare, nei pressi del bancone adibito a bar, sono stati rinvenuti, tra l'altro, bicchieri e bottiglie di alcolici, come debitamente documentato" a "riprova di quanto affermato dai vari partecipanti sin dalle prime battute". E la Procura conclude: "Allo stato, dunque, non vi sono elementi in ragione dei quali ipotizzare che taluno abbia alterato la zona ove sono accaduti i fatti, facendo scomparire oggetti. Anche questa circostanza, in ogni caso, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti".