Valentina Mecchi, cameriera di 42 anni, e il compagno Giacomo Paoli, pizzaiolo di 43 anni, hanno scoperto di diventare genitori solo nel momento in cui hanno tenuto la loro bambina in braccio. “Sono uscito di casa all’alba per comprare delle medicine contro vomito e diarrea. Il tempo di rientrare a casa e la mia compagna mi ha detto: non è un virus, sto per partorire”, ha raccontato l’uomo
Avevano scambiato i lievi malesseri per influenza e il gonfiore di pancia per intolleranza al glutine. La coppia, che abita a Badia Pozzeveri, frazione del comune lucchese di Altopascio, non aveva mai neanche sospettato di essere invece in dolce attesa. Valentina Mecchi, cameriera di 42 anni, e il compagno Giacomo Paoli, pizzaiolo di 43 anni, si sono così ritrovati da un momento all’altro ad essere genitori della piccola Michela, nata in casa in perfetta salute, 3,350 kg per 51 cm di lunghezza. “Sono uscito di casa all’alba per comprare delle medicine per Valentina contro vomito e diarrea. È un malanno stagionale, vedrai passa presto, mi hanno rassicurato in farmacia. Il tempo di rientrare a casa e la mia compagna mi ha detto: non è un virus, sto per partorire”. Una storia che ha dell’incredibile quella raccontata dal neo papà al Corriere fiorentino.
Nessun sospetto di gravidanza
La piccola è nata all’alba di mercoledì 15 gennaio in casa, solo con l’aiuto telefonico del personale della centrale operativa del 118. Giacomo Paoli ha raccontato che né lui né la compagna avevano mai sospettato niente. Tutto è iniziato con dei gonfiori di pancia che sia la coppia che il medico avevano individuato come possibile intolleranza al glutine. Il dottore aveva quindi prescritto degli esami che però, ha confessato l’uomo, per un motivo o per un altro non erano mai stati effettuati. I due non erano stati insospettiti “neppure l’assenza di mestruazioni visto che Valentina ha sempre avuto un ciclo spesso irregolare”, ha detto Giacomo al quotidiano.
Il parto in casa
La mattina del parto, il 15 gennaio, la donna non stava bene: aveva passato una brutta notte con nausea e vomito, al punto da spingere il compagno a recarsi in una farmacia di turno per chiedere consigli e comprare medicinali per quella che avevano scambiato per un malessere stagionale. Al suo ritorno, Giacomo Paoli ha trovato Valentina ancora più sofferente: “Non è un virus, sto per partorire”. “Per un attimo non ho visto né capito più niente”, ha raccontato l’uomo. “Questo piccolo corpicino è uscito da sé, col cordone ombelicale attaccato, senza emettere un suono, tanto che per un attimo ho temuto che potesse trattarsi di un feto morto. Sono riuscito solo a dire che avrei chiamato il 118 e a quel punto la bimba si è messa a piangere. Lì ho capito che era tutto ok”.
I soccorsi
I primi soccorsi sono arrivati al telefono con il 118. “Arriviamo subito, mi hanno detto, io intanto ho preso un asciugamano per mettere la bimba al caldo. Mi hanno guidato al telefono, sino all’arrivo dell’ambulanza”. Sia la mamma che la piccola Michela stanno benissimo e sono ora ricoverate in ospedale a Lucca. Una storia incredibile finita nel migliore dei modi per la nuova famiglia che ha anche dovuto scegliere su due piedi un nome per la bimba: “Le infermiere ce lo hanno chiesto e abbiamo dovuto decidere in un attimo. Speriamo di averlo fatto bene”.