Messina Denaro, 15 diverse identità: l'inchiesta su aiuti sanitari al boss. Cosa sappiamo

Cronaca

Il capo indiscusso del mandamento di Castelvetrano, arrestato il 16 gennaio 2023, nel corso dei 30 anni di latitanza era riuscito a condurre una vita da fuggiasco usando 15 diverse identità per accedere al sistema sanitario nazionale. I carabinieri indagano per conto della DDA di Palermo dopo aver acquisito in ospedali palermitani prescrizioni, ricette e documentazioni su ricoveri riferibili agli alias

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L'oculista Antonino Pioppo, 69 anni, è indagato dalla Dda di Palermo con l'ipotesi di favoreggiamento aggravato nei confronti del boss Matteo Messina Denaro, che sarebbe stato da lui visitato tra il 2016 e il 2020: la circostanza emergerebbe da due ricette firmate dal medico, primario a Villa Sofia e oggi all'ospedale Civico, ritrovate in uno dei covi del capomafia, arrestato il 16 gennaio 2023 e morto il 25 settembre successivo nel carcere dell'Aquila. A lui sarebbero state infatti riferibili sia la ricetta intestata ad Andrea Bonafede, l'identità utilizzata da Messina Denaro, sia il documento sanitario intestato a una persona diversa.

Le 15 identità

Ma questa è solo una delle 15 identità del capo del mandamento di Castelvetrano, arrestato il 16 gennaio 2023. Tra le altre Giuseppe Giglio, Vito Accardo, Gaspare Bono, Giuseppe Bono, Renzo Bono, Salvatore Bono, Melchiorre Corseri, Vito Fazzuni, Giuseppe Gabriele, Giovanni Giorgi, Giuseppe Indelicato, Simone Luppino, Giuseppe Mangiaracina e Alberto Santangelo; tutte utilizzate dal boss per accedere al sistema sanitario nazionale, attraverso nomi appartenenti a persone esistenti, tranne una, nate tra il 1961 e il '73, dunque più o meno coetanee del boss nato nel '62.

La Procura di Palermo sta indagando su ogni nome. Fino a prova contraria i legittimi proprietari di queste identità ignoravano che il capomafia utilizzasse le loro generalità. I Carabinieri, per conto della DDA del capoluogo siciliano, hanno acquisito negli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo in banche dati e in altre strutture ospedaliere della città, prescrizioni, ricette e documentazioni su ricoveri riferibili agli alias, abitualmente utilizzati da Messina Denaro per curarsi indisturbato, molto probabilmente coperto da una fitta rete di protezione

Le parole dell'oculista

"Non sapevo che fosse Matteo Messina Denaro", ha detto più volte agli inquirenti Antonino Pioppo. Il medico, che è stato sentito tempo fa prima di essere iscritto nel registro degli indagati, avrebbe avuto in cura il boss e lo avrebbe visitato più volte. L'obiettivo di chi indaga è capire se Pioppo sapesse o meno con chi aveva a che fare. In passato Messina Denaro, affetto da una grave forma di strabismo, sarebbe stato operato in Spagna.

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