Dopo circa quattro mesi è stata dissequestrata la villetta di Vignale di Traversetolo (Parma) dove viveva Chiara Petrolini con la sua famiglia. I carabinieri e la Procura di Parma hanno infatti concluso tutti gli accertamenti sul luogo, dove, nel giardino, il 9 agosto è stato trovato il cadavere di un neonato, partorito due giorni prima e in seguito sono stati rinvenuti i resti, sepolti, di un secondo bambino, dato alla luce, si ritiene, a maggio 2023
La Procura di Parma ha ritenuto che non vi siano più le esigenze per mantenere sotto sequestro la casa di Chiara Petrolini, la 21enne accusata di duplice omicidio e occultamento di cadavere per avere ucciso e sepolto due neonati. Nelle scorse ore i carabinieri sono andati a togliere i sigilli all'abitazione - disabitata da mesi - dove Chiara viveva con la famiglia, a Traversetolo, al numero 18 di via Baietta. Nei giorni scorsi il padre della 21enne si era recato sul posto assieme ad alcuni agenti delle forze dell'ordine per rimuovere fiocchi, fiori e santini lasciati dai tanti cittadini che, dallo scorso agosto ad oggi, hanno sentito l'esigenza di portare un simbolo nei pressi del giardino in cui, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Chiara avrebbe seppellito i due neonati.
Turismo dell'orrore, gli oggetti consegnati al padre di Chiara
Dal cancello all'ingresso della villetta dove abitava Chiara Petrolini, da poco dissequestrata, sono spariti i fiori e gli altri oggetti, come pupazzi e palloncini, che in tanti avevano portato nei mesi scorsi in ricordo dei due neonati morti e sepolti nel giardino. È stato il sindaco di Traversetolo Simone Dall'Orto a dare la disposizione di togliere tutto, perché, ha spiegato, "i fiori erano marciti e soprattutto c'era un turismo dell'orrore, con le persone che andavano a farsi i selfie davanti alla casa". Tutto è stato raccolto dal personale del Comune ed è stato consegnato al padre della ragazza.