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Gino Cecchettin sui legali di Turetta: "La memoria di Giulia è stata umiliata"

Cronaca
©Ansa

"Ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata", sono le parole affidate a un post in relazione all'udienza di ieri, dove il legale di Turetta ha affermato che l'ergastolo sarebbe "degradante". "La difesa di un imputato è un diritto inviolabile credo sia importante mantenersi entro un limite che è dettato dal buon senso e dal rispetto umano"

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"Io ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata". Sono le parole affidate a un post sui social di Gino Cecchettin in relazione all'udienza di ieri del processo per omicidio all'ex fidanzato della figlia Giulia, in cui hanno parlato gli avvocati di Turetta. "La difesa di un imputato è un diritto inviolabile", scrive nel post aggiungendo "credo sia importante mantenersi entro un limite che è dettato dal buon senso e dal rispetto umano". E "travalicare questo limite - aggiunge - rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima e di suscitare indignazione in chi assiste". Il riferimento di Gino Cecchettin è alle parole della difesa che ha contestato le aggravanti avanzate dai pm nei confronti di Turetta e definito l'ergastolo una pena "degradante e inumana".

Le parole del legale di Turetta

"Filippo Turetta sa che dovrà fare molti anni di galera, ma non è el Chapo, non è Pablo Escobar", aveva detto ieri nell'arringa il difensore di Filippo Turetta, il prof. Giovanni Caruso che nelle quattro ore di discussione ha sostenuto che Turetta non puntava ad essere un latitante inafferrabile. In un'altra parte del suo intervento, il legale ha tentato anche di rivalutare il rapporto di Filippo con Giulia, confutando le contestazioni del reato di stalking e le relative aggravanti. Parole che hanno offeso la famiglia Cecchettin.

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