Migliaia di persone sono scese in piazza a Roma e Palermo nei cortei organizzati da "Non Una di Meno" contro la violenza di genere, in vista del 25 novembre. Nella Capitale, prima del corteo, è stata bruciata una foto del ministro Valditara
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- Contro il patriarcato. Contro i troppi femminicidi, le troppe violenze. "Disarmiamo il patriarcato": con questo slogan il movimento 'Non Una di Meno' è sceso in piazza oggi a Roma e Palermo, in vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e di genere (in foto, la manifestazione a Palermo)
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- A Roma, migliaia di persone hanno partecipato al corteo contro la violenza di genere, partito da piazzale Ostiense e diretto a piazza Vittorio Emanuele II. A Palermo, il corteo è iniziato alle 16.30 in piazza Indipendenza, con conclusione in piazza Sant’Anna (in foto il corteo a Roma)
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- Nella Capitale, davanti al ministero dell’Istruzione, una foto del ministro Giuseppe Valditara è stata bruciata poco prima dell’inizio del corteo nazionale. "Prima di raggiungere la piazza contro la violenza di genere bruciamo il ministro Valditara”, si legge in una storia pubblicata su Instagram dal movimento femminista “Aracne” e dai collettivi
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- A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin "altri 106 nomi, rimasti anonimi, si sono aggiunti", hanno riferito le promotrici a Roma. "Le parole del ministro Valditara confermano l'urgenza di scendere in piazza. Il patriarcato esiste, non è ideologia e il razzismo istituzionale non è la risposta” (In foto il corteo a Palermo)
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- "Questo è un governo patriarcale, non basta una premier donna”, hanno riferito le attiviste di "Non una di Meno" in un punto stampa a margine della partenza del corteo nella Capitale. “Siamo qui a dire che dobbiamo togliere tutte le armi al patriarcato, armi che riguardano tutti gli aspetti delle nostre vite”
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- “Siamo qui a dire che dobbiamo togliere tutte le armi al patriarcato, armi che riguardano tutti gli aspetti delle nostre vite: dalla violenza dei movimenti 'pro-vita' negli ospedali a quella transfobica”, hanno aggiunto le attiviste. “Siamo tornate in piazza per essere nuovamente marea e costruire quella potenza che può cancellare il patriarcato”
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- Migliaia di manifestanti, sedute a terra per "il grido muto" esploso in un urlo, hanno dato inizio al corteo a Roma
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- A Roma, la prima performance ha visto le attiviste replicare il gesto della studentessa iraniana Ahoo Daryaei, che si era spogliata davanti all'università di Teheran per protestare contro l'imposizione del regime. Le attiviste, coperte inizialmente da uno striscione con la scritta "Il corpo è mio, decido io" e incappucciate con passamontagna ricoperti di lustrini, hanno tolto le maglie e hanno scandito lo slogan: "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”
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- Flash mob per le donne palestinesi sotto la sede Fao a viale Aventino, a Roma. "Non esisterà la liberazione delle donne senza la liberazione della Palestina. Agitate le chiavi per le donne palestinesi. Queste chiavi che rappresentano l'oppressione e la distruzione delle loro case", hanno detto dal microfono le attiviste
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- Cori contro il governo e l'associazione antiabortista Pro Vita, accompagnati da numerosi cartelli rivolti al ministro dell'Istruzione. Tra i messaggi esposti alle due manifestazioni: "Valditara, inchinati alle sorelle che si proteggono" e "Governo Medioevo"