Ladro ucciso a Milano, gestori del bar vanno agli arresti domiciliari

Cronaca

La "legittima difesa" non è stata riconosciuta dal gip a Shu Zou, 30 anni, e lo zio 49enne Liu Chongbing, accusati di avere ucciso con delle forbici Eros Di Ronza, che aveva tentato di rubare, all’alba del 17 ottobre, alcuni "gratta e vinci" dal loro bar in via Giovanni da Cermenate, a Milano. I due sono stati scarcerati perché il delitto è "maturato in un contesto particolare"

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Niente carcere per Shu Zou, 30 anni, e lo zio 49enne Liu Chongbing, accusati di avere ucciso con delle forbici Eros Di Ronza che aveva tentato di rubare, all’alba del 17 ottobre, alcuni "gratta e vinci" dal loro bar in via Giovanni da Cermenate, a Milano. Lo ha deciso il gip milanese Tiziana Gueli, convalidando l'arresto per omicidio volontario e disponendo per entrambi la misura dei domiciliari.

Nessuna "legittima difesa"

La "legittima difesa", invocata dal difensore Simone Ciro Giordano, non è stata riconosciuta dal gip, il quale però scrive che il delitto è "maturato in un contesto particolare", poiché i due arrestati avevano "appena subito un furto che, a quanto dichiarato, è soltanto l'ultimo di una lunga serie". 

Dal carcere ai domiciliari

Secondo quanto rilevato dal Gip nell'ordinanaza di arresto da parte dei due gestori vi è stata una "manifestazione di rabbia e di frustrazione" nel vedere "ancora una volta il frutto del proprio lavoro dileguarsi in un attimo, con conseguente ingente danno patrimoniale". Zio e nipote, come scrive il giudice, non hanno quindi "saputo gestire questa emozione negativa con la necessaria lucidità e razionalità", lasciando così che "prendesse il sopravvento". Lo "stato di shock" in cui sono stati trovati dalla polizia subito dopo l'omicidio avvenuto all'alba di giovedì scorso in via Da Cermenate, inoltre, testimonia "la presa di coscienza e la disperazione" per aver commesso "un gesto così grave che forse loro stessi non ritenevano possibile".  Come scrive il giudice, tuttavia, la "cruda dinamica del fatto" e "l'intensità della aggressione" portano a ritenere che sussista un pericolo di reiterazione del reato, in quanto "vi è stata la perdita totale dell'autocontrollo in una dimensione del farsi giustizia da sé non ammissibile nel nostro ordinamento". I due, a quanto ricostruito nelle indagini della Polizia e del pm di turno Maura Ripamonti, che aveva chiesto per entrambi il carcere, erano stati svegliati dall'allarme del negozio ed erano scesi in strada con delle piccole forbici da carte in mano per affrontare il ladro e il complice che faceva  da "palo" (un 48enne poi identificato e indagato). Di Ronza è stato colpito con almeno una ventina di coltellate e all'arrivo del 118 non c'era più niente da fare.

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