Caso Boccia, ex ministro Sangiuliano ascoltato 4 ore dai pm per chiarire aspetti denuncia

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L’audizione in Procura a Roma di Sangiuliano, da quanto si apprende, è servita per chiarire alcuni aspetti della denuncia presentata a carico dell'imprenditrice. La 41enne è indagata per violenza e minaccia a corpo politico e lesioni aggravate. La scorsa settimana gli investigatori hanno avviato l'analisi dei cellulari, dei pc e delle schede di memoria e pen drive sequestrati durante la perquisizione nell'abitazione di Boccia a Pompei

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L'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è stato ascoltato per 4 ore in Procura a Roma: da quanto si apprende, i pm - coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, che ha preso parte all'atto istruttorio - volevano chiarire alcuni aspetti della denuncia presentata a carico dell'imprenditrice Maria Rosaria Boccia, indagata per violenza e minaccia a corpo politico e lesioni aggravate. Quest'ultima fattispecie è legata a quanto avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio scorso a Sanremo durante un diverbio con l'allora ministro che, è detto nella denuncia a cui sarebbero stati allegati anche documenti, è stato colpito da Boccia alla testa. Una ferita visibile anche in alcune foto scattate a Sangiuliano nei giorni successivi in eventi pubblici.

Sangiuliano ascoltato 4 ore

L'ex ministro oggi è stato ascoltato con l’assistenza del difensore, dato che è indagato in un procedimento connesso. Sangiuliano ha poi lasciato piazzale Clodio senza rilasciare dichiarazioni. "Abbiamo illustrato alcuni aspetti della denuncia che abbiamo presentato nei confronti di Boccia così come richiesto dai pubblici ministeri. Gli inquirenti ora con scrupolo vaglieranno quanto abbiamo messo a loro disposizione: abbiamo massima fiducia nell'autorità giudiziaria", ha detto invece Silverio Sica, legale dell'ex ministro.

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La scorsa settimana l'indagine dei magistrati capitolini, che viaggia parallela con quella che vede indagato l'ex capo del dicastero per di peculato e rivelazione del segreto d'ufficio e all'attenzione del tribunale dei ministri, ha mosso i primi passi. Gli investigatori hanno avviato l'analisi dei cellulari, dei pc e delle schede di memoria e pen drive sequestrati durante la perquisizione nell'abitazione a Pompei dell'imprenditrice. In particolare i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno acquisito tre cellulari (Samsung, Nokia e Apple), cinque schede di memoria, due pendrive, due pc Apple e un tablet. Posti sotto sequestro anche gli occhiali Smart utilizzati dalla donna per effettuare delle riprese all'interno della Camera dei deputati. Gli inquirenti cercano riscontri sui dialoghi intercorsi tra i due sulla presunta gravidanza e sui tentativi di Boccia di contattare il ministero per "conoscere gli esiti della procedura di nomina" a consulente poi saltata.

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