Pestaggi e aggressioni, arancia meccanica sui migranti nel napoletano

Cronaca
Gaia Bozza

Gaia Bozza

“Da tre mesi a questa parte – si legge in una denuncia – siamo vittime, con cadenza giornaliera, di condotte violente poste in essere da ragazzi di giovane età, tra 18 e 20 anni”. Calci, pugni, ma anche bastoni: alcune vittime hanno riportato ferite gravi. Lunedì c'è stata una manifestazione di protesta a Grumo Nevano, in provincia di Napoli, e venerdì il Prefetto di Napoli incontrerà i sindaci dell'area interessata dalla scia di aggressioni e pestaggi

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L’ultimo episodio solo due giorni fa. Stava camminando a Sant’Antimo, nel napoletano. All’improvviso è stato aggredito da una gang di giovanissimi. Ferita alla testa, trauma cranico. E’ sempre lo stesso, il copione da arancia meccanica che si ripete da mesi. Tre, per l’esattezza. Il resto degli episodi è avvenuto tra Grumo Nevano e altri Comuni limitrofi: uno di essi è documentato persino dalle telecamere di videosorveglianza di una struttura, altri da foto. La maggior parte delle aggressioni ai danni di migranti non è stata denunciata: c’è paura perché tanti non sono regolari sul territorio italiano e poi hanno bisogno di lavorare. Ma alla fine, le denunce sono arrivate. Singole e collettive. Ce n’è una, in particolare, che è stata sporta dai rappresentanti delle comunità migranti di Pakistan, Bangladesh e India.

Il racconto delle aggressioni ai migranti

“Da tre mesi a questa parte – si legge – siamo vittime, con cadenza giornaliera, di condotte violente poste in essere da ragazzi di giovane età, tra 18 e 20 anni”. Calci, pugni, ma anche bastoni: alcune vittime hanno riportato ferite anche gravi. Sono stati individuati un’auto, modello Fiat 500 di colore bianco, e un motorino, modello Sh di colore bianco e nero. Pare, dicono i rappresentanti delle comunità migranti, che i giovani violenti provengano da un Comune vicino, Sant’Antimo, ma su questo non si ha alcuna certezza. Dopo una manifestazione in piazza, il Prefetto di Napoli Michele Di Bari li ha incontrati e ha disposto un’intensificazione della vigilanza. Nonostante questo, le violenze sono continuate: “Sono sempre di più, ormai venti o trenta. Ci aggrediscono perché siamo stranieri – racconta a Sky Tg24 uno dei rappresentanti della comunità pakistana –. Ci vedono con la pelle scura e ci picchiano. Io ho paura per la mia famiglia, per i miei figli, perché loro sono nati qua ma hanno comunque la pelle scura. E’ stato aggredito anche un bambino di 12 anni”. Razzismo, insomma: detto fuor di metafora, è di questo che le comunità migranti parlano. Il deputato del Pd, Marco Sarracino, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, parlando proprio di razzismo, mentre il giovane consigliere comunale di Grumo Nevano, Gregorio Di Leva, ha raccolto le denunce.

Il Prefetto di Napoli incontrerà i sindaci 

Venerdì, il prefetto incontrerà i sindaci dell’area: “Chiederò alle autorità- dice il sindaco e già prefetto Umberto Cimmino – di predisporre la videosorveglianza”. Ma sulle ragioni di tanta violenza, ribatte: “Grumo Nevano non è una città razzista, ma non saprei dire perché le violenze prendono di mira gli stranieri, non è il caso di fare ipotesi su risultanze investigative”. Poi fa l’esempio di rapine verso anziani  e atti di violenza verso gli stranieri in altri Comuni limitrofi. C’è un dato, però, che resta e merita attenzione: una scia di violenza nel napoletano che sembra avere come obiettivo privilegiato i migranti.

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