Dal turismo all'overturismo: in 10 città oltre la metà dei turisti italiani

Da 60 a 133 milioni in 30 anni. Più di un raddoppio. Che fa felice l’economia italiana, soprattutto quella che ruota intorno al turismo ma che, sempre più spesso, finisce anche per preoccupare. Perché questi numeri, appunto, riguardano i visitatori, locali e stranieri, accolti nelle strutture ricettive del nostro Paese. E se da una parte confermano l’attrattività dello Stivale , dall’altra questo costante aumento dei flussi crea più di un problema in certi territori, in Italia come all’estero. Concentrazione turistica I 133 milioni di turisti accolti nel 2023 costituiscono un record per l’Italia che è tornata a crescere in questo indicatore dopo gli anni della pandemia che avevano visto un calo per le limitazioni alla mobilità imposte dal Covid. Ma raccontano solo una porzione della storia solo una porzione del problema. Perché, per sua natura, il turismo non è un fenomeno “democratico”. Non si distribuisce equamente dal punto di vista geografico. È selettivo e tende a concentrarsi in aree ben determinate. I numeri confermano. Nel nostro Paese, per esempio, sei regioni su 20 raccolgono ben più della metà degli arrivi complessivi : nel 2023 21 milioni solo in Veneto, 18 milioni in Lombardia 13 in Toscana. E la concentrazione aumenta ulteriormente se restringiamo ancora di più il campo di osservazione. Dieci province o città metropolitane su 107 totali ospitano più della metà delle notti trascorse dai turisti in Italia: nel 2023 41 milioni solo nella città metropolitana di Roma, 38 milioni in quella di Venezia, 36 milioni in Alto Adige. Effetto AirBnb A questi dati, che tengono conto solo dei turisti accolti dalle strutture ricettive tradizionali come hotel o camping, andrebbe aggiunta la crescente quota di visitatori che sfrutta gli appartamenti messi a disposizione da privati tramite piattaforme come AirBnB o Booking . Il fenomeno non è facilmente misurabile ma da qualche anno l’Unione europea ha stretto un accordo con le principali piattaforme di prenotazione per raccogliere alcuni dati. Sono ancora “sperimentali” secondo Eurostat, l’ufficio statistico della Ue, ma permettono comunque di farci un’idea più completa della situazione del turismo contemporaneo. E se i dati a livello nazionale hanno un senso, così come per quelli tradizionali, è la loro declinazione locale a risultare più significativa. Il fenomeno degli affitti brevi contribuisce infatti ulteriormente alla concentrazione dei turisti in determinati territori: 12 province ospitano la metà delle notti fissate con questa modalità. Nel 2023 la città metropolitana di Roma faceva contare 13,2 milioni di notti supplementari grazie agli appartamenti prenotati tramite piattaforme digitali , 6,8 milioni nella città metropolitana di Milano, 6,1 in quella di Firenze, 5,9 in quella di Napoli. Allo stesso tempo, questi dati permettono di mettere sotto i riflettori alcune aree che nelle statistiche tradizionali non emergono o risultano meno appariscenti. E’ il caso, per esempio, della Provincia di La Spezia,15esima in Italia per notti prenotate sulle piattaforme. Non è difficile ipotizzare che questo exploit sia legato anche alla vicinanza con le Cinque Terre, proprio uno di quei territori che appaiono più spesso nelle cronache per le discussioni riguardo all’impatto del turismo di massa. O anche la provincia di Lecce, nona in questa graduatoria, dove è facile immaginare che la domanda venga in gran parte da turisti che cercano le spiagge del Salento. Le città Senza contare l’impatto del turismo di massa - compreso quello alimentato dagli affitti brevi - sulle singole città. Se guardiamo ai confini comunali, per esempio, scopriamo che nella città di Roma nel 2023 i visitatori hanno trascorso 12,5 milioni di notti prenotate su AirBnB e compagnia che si sommano ai 37 milioni e passa nelle strutture tradizionali. A Milano sono state 7 milioni . Ma ci sono città in cui le notti tramite affitti brevi pareggiano o quasi quelle in hotel a altre modalità di ospitalità più consuete come Spezia, Bari, Catania, Palermo e la stessa Napoli.

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