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Turista milanese di 62 anni morta a Patti, il marito: “Fatta una diagnosi sbagliata”

Cronaca
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È deceduta all'ospedale Barone Romeo di Patti dopo essere stata dimessa con una diagnosi errata di indigestione. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti. Disposta l’autopsia che sarà eseguita a Messina

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Una vacanza in Sicilia si è trasformata in tragedia per Francesca Colombo, 62 anni, morta nell'ospedale Barone Romeo di Patti, in provincia di Messina, dopo il ricovero, sabato 10 agosto. La donna, residente a Legnano, si trovava a Librizzi, in provincia di Messina, per trascorrere qualche giorno di riposo con il marito Giuseppe Balletta, 64 anni. Secondo l’esposto presentato dal marito, la donna era stata portata al pronto soccorso dell'ospedale due giorni prima, il 7 agosto, perché accusava forti dolori addominali, ma la diagnosi era stata sbagliata. La Procura di Patti ha aperto un fascicolo contro ignoti.

Le accuse del marito e l’apertura dell’inchiesta

Come riporta il Corriere della Sera, dopo otto ore di attesa e vari esami, Colombo era stata dimessa con una diagnosi di semplice indigestione. Ma il suo stato di salute è peggiorato nei due giorni successivi, finché, è tornata in ospedale. Stavolta, i medici hanno diagnosticato una grave occlusione intestinale e l'hanno portata immediatamente in sala operatoria. Purtroppo, l'intervento d'urgenza non è bastato per salvarle la vita. "Mercoledì mia moglie è entrata al Pronto soccorso intorno alle 12.15 in codice giallo. È stata visitata e sottoposta ad un prelievo di sangue ed elettrocardiogramma, poi poco dopo le 20 è stata dimessa - ha raccontato il marito -. Ci hanno detto che si trattava di un'indigestione prescrivendo l'assunzione di un protettore gastrico. Il malessere è andato avanti in maniera più o meno intensa ma eravamo fiduciosi perché ci avevano detto che fosse indigestione, poi venerdì sera la situazione è peggiorata tant'è che ho dovuto accompagnare nuovamente in ospedale mia moglie, con l'addome già molto gonfio. A quel punto sono stati fatti alcuni esami fino a decidere nella notte di intervenire chirurgicamente d'urgenza per un'occlusione intestinale, ma purtroppo non c'è stato più nulla da fare". “Non si può morire così. Non si può lasciare andare un paziente dolorante a casa, consigliando di mangiare brodini”, ha commentato Balletta, sconvolto dai tempi e da quella che definisce “la leggerezza o l’incompetenza” dei sanitari. “Avrebbero dovuto diagnosticare con 48 ore di anticipo la presenza di una occlusione intestinale, intervenendo subito, non quando non c’era più nulla da fare”. Dopo l’esposto presentato dal marito, originario di Librizzi, la procura del comune messinese ha aperto un'inchiesta e ha sequestrato le cartelle cliniche. È stata disposta, inoltre, l’autopsia, che sarà eseguita a Messina per determinare le cause esatte della morte.

Il precedente scandalo e la risposta delle autorità sanitarie

La tragedia accende di nuovo i riflettori su Patti, lo stesso ospedale dove a inizio mese cercarono di contenere una frattura alla gamba di un ragazzo utilizzando del cartone, anziché le stecche in dotazione a qualsiasi presidio di pronto intervento. Il direttore sanitario dell'ospedale, Giovanni Merlo, ha dichiarato al Corriere della Sera di star “raccogliendo tutte le cartelle cliniche, l’esito di ogni esame eseguito durante l’osservazione e il successivo ricovero in modo da offrire alla magistratura il massimo di trasparenza e di collaborazione”. “Per questo nuovo caso occorre attendere di conoscere tutte le carte”, ha commentato Giuseppe Cuccì, il direttore generale dell’Asp di Messina.

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