Ondate di calore: Firenze e Roma tra le città più a rischio, Genova la più fresca

Firenze, Roma e Perugia le più rosse. Genova e Reggio Calabria le più verdi, o meglio le meno rosse. Non parliamo di parchi o alberi e neanche di politica. I colori, in questo caso, si riferiscono ai bollettini emessi nel periodo estivo dal Ministero della Salute per allertare i residenti di 27 città italiane e i loro amministratori sulle cosiddette ondate di calore e dunque preservare i cittadini dai pericoli connessi all’afa estiva. Si va dal livello 0 ai livelli 1 , 2 e 3 , in ordine crescente di rischio. E proprio i dati ricavati bollettini - che sono raccolti quotidianamente e messi a disposizione in formato aperto dall'associazione onData - rappresentano un buon punto di osservazione per farsi un’idea di quali sono le città più esposte e quelle che sembrano essere meno colpite dal caldo più estremo. Uno sguardo alle ultime due estati - da luglio a settembre 2023 e poi da luglio a settembre 2024 - offre così un buon colpo d’occhio sulla distribuzione territoriale dell’intensità dei fenomeni monitorati dal governo. Le strisce arancioni e rosse più estese corrispondono, come è logico aspettarsi, ai mesi di luglio e agosto. Ma non sono uguali per tutte le città. E infatti il conteggio dei bollettini emessi per livello di rischio conferma che le differenze possono essere anche molto grandi. Nel periodo considerato Genova risulta la città per la quale sono stati emessi meno rapporti di livello 3, ovvero rossi: appena 11 al 31 luglio 2024. Allo stesso tempo, il capoluogo ligure ha raccolto più bollettini verdi di tutti: 161 in totale. Subito dopo nella classifica della freschezza, anche se forse sarebbe meglio dire, del caldo meno intenso, Reggio Calabria e Venezia . Al contrario, i centri urbani dove il livello di rischio più elevato si è verificato più spesso, secondo il Ministero, sono state Firenze , Perugia , Roma , Rieti . Se invece teniamo conto di entrambi i livelli più alti di rischio di ondate di calore, al primo posto si colloca sempre Perugia , seguita da Firenze , Roma , Rieti e Frosinone . In fondo alla classifica, o in cima a seconda dei punti di vista, Reggio Calabria , Civitavecchia , Genova . Le isole di calore Ma cosa sono esattamente le ondate di calore? Secondo il Ministero si tratta di un fenomeno che si verifica “quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione”. I bollettini del Ministero della Salute mettono dunque in guardia le città intere rispetto a questo rischio. E offrono così un’indicazione preziosa per i residenti. Tuttavia, lo sappiamo, all’interno di confini dello stesso comune il caldo non si avverte ovunque allo stesso modo. Le zone di verde urbano, per esempio, assorbono meglio il calore e risultano così in generale più vivibili nei mesi estivi. Lo confermano, da qualche anno a questa parte, le mappe che misurano la temperatura al suolo nelle diverse aree di alcuni centri urbani. Qualche esempio? A Milano Parco Sempione, area verde del centro cittadino, può far registrare anche 6 gradi di meno rispetto alla poco lontana Piazza del Duomo, come mostra la mappa delle temperature di superficie del Comune del capoluogo lombardo. Anche a Torino si possono riscontrare differenze di questo tipo. Lampante, per dire, il divario tra l’area industriale della ex fabbrica Thyssenkrupp e il parco antistante dedicato alle vittime del rogo dello stabilimento. Anche in questo caso differenze di calore che nelle ore più calde del giorno possono arrivare fino a 8-10 gradi. A Genova, che pure come abbiamo visto sembra essere una delle città meno a rischio di ondate di calore, lo scarto tra le aree altamente urbanizzate del centro e quelle collinari più verdi può essere altrettanto significativo. Anche informazioni di questo tipo, oltre ai bollettini del Ministero, possono essere utili per gli abitanti di questi centri che cercano strategie per difendersi dalla calura estiva.

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