Puglia, tornano gli sbarchi di migranti in barca a vela
CronacaInsospettabili barche a vela, partite dai porti di Turchia e Grecia, sbarcano ogni estate sulle coste pugliesi e calabresi con a bordo centinaia di migranti. Il fenomeno si ripropone, puntualmente, nel periodo estivo. In Puglia, due le barche a vela sequestrate nell’ultima settimana. A bordo, complessivamente, 130 migranti
Li chiamano sbarchi fantasma. I migranti viaggiano in piccole e anonime barche a vela, che si confondono facilmente nel traffico estivo dei nostri mari. Non sono viaggi comodi, anzi: si naviga per giorni, spesso con mare grosso, stipati a decine in spazi angusti. Arrivate in prossimità delle coste - pugliesi e calabresi soprattutto – le imbarcazioni vengono fatte sbarcare e poi lasciate alla deriva o abbandonate tra gli scogli dagli scafisti, che trovano il modo di fuggire o, in caso di intervento delle forze dell’ordine, di confondersi tra i migranti.
Arrivano da Iran, Afghanistan, Iraq e Siria
Il fenomeno è noto già da anni, e si manifesta soprattutto durante la bella stagione, come confermano le due ultime operazioni portate a termine in Adriatico da Guardia di Finanza e Guardia Costiera. L’ultima, al largo di Otranto, dove i mezzi del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Bari e le motovedette della Capitaneria di Porto di Gallipoli, hanno intercettato e fermato una barca a vela alla deriva con a bordo una settantina di migranti. L’imbarcazione, che aveva il motore in avaria, è stata trainata nel Porto di Otranto, dove i migranti sono stati assistiti e identificati. Stanno tutti bene, arrivano da Iran, Afghanistan, Iraq e Siria, tra loro anche 9 donne e 19 minori. Nessuna traccia, per ora, degli scafisti, che potrebbero nascondersi tra gli stessi migranti.
A bordo anche bambini e una donna incinta
Una settimana fa, analoga operazione al largo di Mola di Bari. Sessantasette, in quel caso, le persone trovate a bordo di una barca a vela battente bandiera statunitense. A chiedere aiuto con una telefonata, uno dei migranti, che arrivavano anche loro da Iraq, Afghanistan, Siria e Iran. A bordo anche una donna incinta e sette bambini, tutti in buone condizioni.
Arruolati skipper russi, ucraini, georgiani e moldavi
I porti di provenienza, quasi sempre, sono in Grecia o Turchia. Secondo in dati in possesso alla nostra intelligence, le organizzazioni che gestiscono questa rotta, arruolano skipper russi, ucraini, georgiani e moldavi, cui vengono affidate barche quasi sempre rubate. Si imbarcano 70 persone per volta al massimo, altro stratagemma per non dare nell’occhio, visto che la guardia di finanza, a distanza, controlla con attenzione la linea di galleggiamento delle tantissime imbarcazioni di questo tipo che, soprattutto d’estate, solcano il Mediterraneo sud orientale. Poi si va, con calma, per viaggi che possono costare diverse migliaia euro e durare anche una settimana, quasi una tortura per i migranti a bordo. Che, anche una volta in salvo, difficilmente collaborano con le autorità.