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Proteste studenti pro-Gaza, Bernini: "Il 13 maggio incontro con rettori e Piantedosi"

Cronaca
©Ansa

In agenda un vertice del Comitato per l'ordine e la sicurezza, a cui parteciperà anche il ministro dell'Interno. "Preoccupa quando la protesta diventa gruppi che fanno azioni distruttive e reati, sfondano porte, attaccano e forze dell'ordine", dice la ministra dell'Università. I Giovani Palestinesi bolognesi si preparano alla prima vera "acampada": domani tende di protesta saranno montate nella piazza della zona universitaria per chiedere "lo stop al genocidio". Incontri e assemblee anche a Roma e Milano

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Il governo guarda da vicino le proteste che continuano a diffondersi tra le università italiana in segno di protesta per la guerra a Gaza (TUTTE LE NEWS LIVE): il 13 maggio si riunirà il Comitato per l'ordine e la sicurezza con la ministra per l'Università Anna Mara Bernini, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e i rettori. "Con la presidente della Crui Giovanna Iannantuoni – ha spiegato Bernini intervenendo a Napoli al forum organizzato dal quotidiano Domani - faremo in modo di capire com'è la situazione nel rapporto con gli studenti nelle università. C'è la protesta e c'è anche una frangia molto piccola che va oltre certi limiti, la cosa che mi preoccupa è quando la protesta diventa gruppi che fanno azioni distruttive e reati, sfondano porte, attaccano e forze dell'ordine". Intanto a Bologna, sulla scia di quanto succede nei campus statunitensi e in altre città europee, il movimento dei Giovani palestinesi si prepara a lanciare "l'Intifada studentesca" con la prima vera "acampada": da domani, 5 maggio, saranno montate tende di protesta nella piazza della zona universitaria, in vista di una più grande mobilitazione nazionale in agenda per il 15 di maggio, nel giorno del ricordo della Nakba. 

I Giovani Palestinesi di Bologna: "Stop al genocidio"

La mobilitazione studentesca a Bologna è organizzata in solidarietà dei “bambini di Gaza” e degli “studenti di Birzeit", la prima università della Palestina. Si chiede lo stop "al genocidio del popolo palestinese". I Giovani palestinesi spiegano che la loro acampada "si inserisce in questo grande quadro di mobilitazione internazionale per far capire che c'è una parte consistente anche del nostro Paese, studentesse, studenti ma non solo, anche docenti e associazioni, persone insomma che hanno come priorità la fine dell'aggressione militare su Gaza, il cessate il fuoco permanente e la fine dell'oppressione a Gaza e nei territori occupati". 

L'acampada a Bologna

Il ritrovo sarà domani, nel tardo pomeriggio, in piazza Scaravilli, cuore della zona universitaria di Bologna, di fronte al Rettorato, dove sarà montato intanto un telo per la proiezione dell'assemblea transnazionale del movimento. “Vogliamo dire che il nostro mondo sta voltando le spalle da 75 anni al diritto del popolo palestinese”, spiegano i Giovani Palestinesi. L’incontro vedrà la partecipazione, da remoto, di studenti non solo da tutta Italia, ma anche dalle università americane e da Birzeit, la prima università della Palestina: "L'obiettivo è il dialogo, il confronto, raccogliere le testimonianze". Poi si trascorrerà la prima notte in piazza. Le prossime iniziative saranno discusse e annunciate di volta in volta. 

Le altre manifestazioni in programma

Sempre domani i Giovani Palestinesi di Milano terranno un incontro aperto su Zoom: sarà l'occasione per un raccordo con la piazza di Bologna. Venerdì 10 maggio alla Sapienza di Roma (Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali) è prevista invece un'assemblea in cui si parlerà anche di boicottaggio di Israele. Il coordinamento è nazionale in vista della data simbolica del 15 maggio: si ricorderà la Nakba, l'esodo forzato di circa 700mila arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nella prima guerra arabo-israeliana del 1948. 

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