L'Ingv ha registrato una sequenza sismica poco prima delle 6 di questa mattina. La scossa più forte è stata di magnitudo 3.1, con epicentro nel cratere del vulcano. Il terremoto è stato avvertito in tutta l'area dei comuni vesuviani, da Portici a Ercolano
Una sequenza sismica ha fatto tremare la terra questa mattina nella zona del Vesuvio, vicino a Napoli. Quattro le scosse registrate dall'Ingv poco prima delle 6. La più forte, di magnitudo 3.1 della scala Richter, aveva come epicentro il cratere del vulcano napoletano. Il terremoto, registrato a una profondità di meno di un chilometro, è stato avvertito in tutta l'area dei comuni vesuviani, da Portici a Ercolano.
Nessuna correlazione con scossa ai Campi Flegrei
Questa serie di scosse nel Napoletano non è collegata a quelle degli ultimi giorni registrate nei Campi Flegrei, dove il fenomeno brandisismico si è intensificato con un terremoto di magnitudo 3.9 nel territorio di Bacoli. "Non c'è alcuna correlazione tra lo sciame sismico dei Campi Flegrei e le scosse avvertite questa mattina nell'area del Vesuvio", ha dichiarato Mauro Antonio Di Vito, direttore dell'osservatorio vesuviano, aggiungendo che "a dire il vero, non mi arrivano notizie di particolari segnalazioni. Anche io abito in piena zona vesuviana e, pur essendo sveglio a quell'ora, non ho avvertito movimenti tellurici. L'epicentro è il pieno asse craterico, con una profondità di circa un chilometro rispetto alla superfice, quindi sotto il livello del mare, scossa alla quale ne sono seguite altre due di intensità inferiore". "Ci troviamo - precisa Di Vito - dinanzi ad un'attività 'normale' del vulcano. È facile collegare ogni terremoto con lo sciame sismico in atto ai Campi Flegrei, ma ribadisco: non c'è alcuna correlazione. Sono due aspetti completamente distinti. L'allerta nell'area vesuviana resta verde? Certo. Mi sento quotidianamente con la Protezione civile: non ci sono affatto i presupposti per modificare l'attuale stato".